ISSN 2704-8098
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  Articolo  
05 Marzo 2020


Le garanzie della "nuova" legalità


Abstract. Muovendo dal presupposto che per “nuova” legalità s’intenda una legalità che riconosce un ruolo significativo all’attività interpretativa del giudice, l’Autore indaga i riflessi di questa “nuova” legalità sulle garanzie della persona, affrontando due problematiche in particolare. Da un lato, la problematica del rapporto tra legislatore e giudice, al fine di verificare se e come il giudice sia ancora in qualche modo, se non vincolato, comunque condizionabile dal testo della legge. In questa prospettiva sono svolte riflessioni sia sul piano ermeneutico, che sul piano dei controlli a carattere istituzionale sul rispetto della tassatività. Dall’altro lato, viene affrontata la problematica del rapporto tra legislatore/giudice (Stato) e persona. In questa prospettiva l’indagine si concentra sia sugli strumenti istituzionali finalizzati alla stabilizzazione degli orientamenti interpretativi, sia sui principi di garanzia (irretroattività/retroattività, colpevolezza, prevedibilità) che possono operare a tutela della persona in presenza di contrasti giurisprudenziali sincronici o diacronici.

SOMMARIO: 1. I tre tipi di legalità penale. – 1.1. La “vecchia” legalità legalistica: il tramonto di un mito. – 1.2. La “nuova” legalità “interpretativa”: tra legalità giurisprudenziale e legalità costituzionale. – 2. Le due grandi problematiche poste dalla “nuova” legalità: il rapporto tra legislatore e giudice e il rapporto tra legislatore/giudice (Stato) e persona. – 3. Il problematico rapporto tra legislatore e giudice, tra legge e interpretazione. – 3.1. Se “vincolare” il giudice alla legge: tra legalità giurisprudenziale e legalità costituzionale. – 3.2. Come “vincolare” il giudice alla legge. – 3.2.1. Il “vincolo” ermeneutico. – 3.2.1.1. Dalla lettera al “tipo criminoso legale”. – 3.2.1.2. La stabilizzazione di orientamenti basati sul “tipo criminoso giurisprudenziale”: una realtà con cui confrontarsi. – 3.2.1.3. La convivenza di orientamenti basati sul “tipo criminoso legale” e sul “tipo criminoso giurisprudenziale”. – 3.2.2. Il controllo istituzionale. – 4. Il problematico rapporto tra legislatore/giudice (Stato) e persona ovvero la questione dei contrasti giurisprudenziali. – 4.1. Gli strumenti istituzionali di stabilizzazione degli orientamenti interpretativi ovvero gli strumenti di tutela indiretta della persona. – 4.1.1. La prospettiva preventiva e il vincolo del precedente. – 4.1.2. La prospettiva risolutiva e il ruolo delle Sezioni Unite. – 4.1.3. L’art. 618, comma 1-bis, c.p.p. – 4.2. Gli strumenti di tutela diretta della persona. – 4.2.1. La tutela diretta della persona in presenza di contrasto sincronico. – 4.2.1.1. La Sezione semplice davanti al contrasto giurisprudenziale in atto. – 4.2.1.2. La decisione delle Sezioni Unite. – 4.2.1.3. La decisione della Sezione semplice dopo la decisione delle Sezioni Unite riguardo a fatti commessi prima. – 4.2.2. La tutela diretta della persona in presenza di contrasto diacronico o mutamento. – 4.2.2.1. Il mutamento sfavorevole. – 4.2.2.2. Il mutamento favorevole. – 5. Excursus: la giurisprudenza della Corte EDU in tema di legalità e il parametro della “essenza dell’infrazione”. – 6. Riassuntivamente: 10 interrogativi e una conclusione.

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.