ISSN 2704-8098
logo università degli studi di Milano logo università Bocconi
Con la collaborazione scientifica di

  Articolo  
21 Giugno 2023


L’omicidio del coniuge maltrattante: tra legittima difesa (putativa) e proporzionalità della pena in astratto


AbstractUna recente sentenza di Corte d’Assise ha statuito sulla responsabilità penale di una donna da tempo vittima di maltrattamenti che, al termine di un’ultima condotta vessatoria, decise di cagionare la morte del marito approfittando del sonno dello stesso. La donna è stata condannata a quattro anni e dieci mesi di reclusione, ma ciò che interessa è, in particolare, la qualificazione giuridica del fatto: omicidio colposo.  Una condanna per omicidio doloso aggravato dalla relazione del coniuge ex art. 577, c.p., infatti, avrebbe comportato una pena minima computata in 21 anni di reclusione. Ritenuta sproporzionata una simile risposta sanzionatoria, ed esclusa l’applicabilità dell’art. 52, c.p., in materia di legittima difesa, la Corte ha ritenuto che la condizione psicologica della donna, frutto dei maltrattamenti subiti negli anni, l’abbia fatta cadere nell’errata convinzione di versare in un pericolo attuale respingibile solo attraverso una condotta omicidiaria. Così evocata la disciplina della scriminante putativa, ex art. 59, co. 4, c.p., il collegio ha ritenuto detto errore colpevole, qualificando dunque il fatto dell’imputata come omicidio colposo. La compatibilità della disciplina sulla legittima difesa (putativa) con l’ipotesi della donna maltrattata, che cagioni la morte del marito approfittando di un momento di vulnerabilità, nonché la proporzionalità in astratto della pena prevista per l’omicidio doloso del coniuge sono, in questa sede, le principali questioni approfondite.

SOMMARIO: 1. Il fatto, la decisione del collegio e i problemi giuridici sottesi – 2. La sentenza della Corte d’Assise – 3. I problemi giuridici: la legittima difesa (putativa) della donna maltrattata e la proporzionalità della pena in astratto per omicidio doloso – 4. L’attualità del pericolo in senso tradizionale – 5. L’attualità del pericolo nel reato permanente e nel reato abituale – 6. Un’interpretazione più ampia del concetto di attualità del pericolo – 7. La necessità della difesa e la praticabilità della fuga – 8. La possibilità di rivolgersi alle autorità – 9. Cenni sulla Battered Woman Syndrome – 10. La legittima difesa putativa nel contesto dei maltrattamenti in famiglia – 11. Il problema sullo sfondo, ma raramente affrontato, della proporzionalità della pena per l’omicidio del coniuge – 12. Il sindacato costituzionale sulla proporzionalità della pena – 13. Conclusioni.

 

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.