Articolo  
15 Novembre 2022


Uno sguardo alla prassi: processi di mafia e teste di p.g.


Arturo Capone

AbstractLa maggior parte dei processi di mafia si apre ormai con la deposizione dell'ufficiale di p.g. che ha coordinato le indagini sul contenuto dell’informativa a suo tempo trasmessa al p.m. Essa mira non solo alla fisiologica descrizione di singole attività compiute dagli operatori, ma alla complessiva illustrazione dello sviluppo delle indagini e dei suoi risultati conoscitivi, specialmente grazie alla lettura delle intercettazioni più significative nella prospettiva dell’accusa. È lecito dubitare della riconducibilità alla testimonianza di tale deposizione, che tuttavia svolge obliquamente una funzione cognitiva importante, attualmente imprescindibile. L’origine della prassi va probabilmente individuata nella necessità di “compensare” l’ormai risalente eliminazione dell’esposizione introduttiva del pubblico ministero, che invece, sia pure in una forma riveduta e corretta, andrebbe forse ripristinata.

SOMMARIO: 1. Introduzione. Il diritto processuale penale e la prassi. – 2. La deposizione del teste di p.g. nei processi di mafia. – 3. La c.d. “informativa”. – 4 Testimonianza? – 5. Teste di p.g. e intercettazioni. – 6 Informativa e atti non ripetibili. – 7. Le ragioni di una prassi. – 8. I processi di mafia nel primo binario. – 9. Torniamo all’esposizione introduttiva.

 

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.