Abstract. Il diritto penale della criminalità organizzata è oggi strettamente connesso con gli interessi economici, inquinati da pratiche corruttive che permeano anche la pubblica amministrazione. La pericolosità delle organizzazioni mafiose è ancora più accentuata, potendo le stesse conciliare modelli alternativi, quello del controllo del territorio e quello dell’investimento economico, il metodo violento e quello collusivo. Di fronte a questo, non è più sufficiente una repressione condotta dai singoli ordinamenti in modo isolato, ma è indispensabile una rete di giustizia penale coesa, basata su un’armonizzazione giuridica e sul coordinamento delle indagini. A partire dagli anni ’90, vi sono stati importanti segnali di un cambio di marcia nella lotta alla corruzione da parte della comunità internazionale. Significativo è il contenuto della risoluzione 10/4 approvata il 16 ottobre 2020 dalla Conferenza delle Parti della Convenzione ONU, dove si parla in modo esplicito di “dimensione economica” della criminalità organizzata transnazionale. Nell’ordinamento italiano, la corruzione “mafiosa” rappresenta una prova per la tenuta stessa dell’art. 416 bis cp., nella misura in cui da fattispecie occasionale, settoriale, basata su accordi bilaterali e sulla compravendita di singoli atti di ufficio, ha assunto una dimensione multilaterale, organizzata e transnazionale, tendendo a sovrapporsi con il crimine d’impresa e quello organizzato. Peraltro, autorevole dottrina ha evidenziato i rischi di un’automatica sovrapposizione, che oblitera il proprium dell’associazione mafiosa, ossia il metodo violento e intimidatorio. In secondo luogo, vi è il rischio di applicare il severo regime previsto per i reati di mafia anche alle ‘normali’ forme di corruzione delle attività imprenditoriali geneticamente lecite o alla corruzione politico-amministrativa, con un’irragionevole overdeterrence contraria alle garanzie fondamentali.
SOMMARIO: 1. Le nuove strategie delle organizzazioni mafiose – 2. Il contrasto alla corruzione nelle fonti internazionali – 3. L’evoluzione della normativa italiana sulla corruzione. – 4. Il legame con la responsabilità da reato degli enti e l’importanza dei modelli anticorruzione – 5. La Dichiarazione delle Nazioni Unite e il Piano d’azione anticorruzione del G20 – 6. Il dibattito interno sul rapporto tra mafia e metodo corruttivo: la corruzione mafiosa – 7. Considerazioni conclusive.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.