Abstract. Il contributo esamina il fenomeno della c.d. violenza ostetrica, ossia degli atteggiamenti irrispettosi e/o abusanti tenuti dagli esercenti le professioni sanitarie nei confronti delle donne durante il travaglio, il parto e l’erogazione delle prestazioni sanitarie legate alla sfera sessuale e riproduttiva. Il saggio si propone di avviare la riflessione su un tema che, all’estero, ha già impegnato l’intervento del legislatore, anche sul fronte punitivo. A valle dell’inquadramento empirico-criminologico della casistica e della descrizione delle condotte effettivamente riconducibili alla nozione di “violenza ostetrica”, segue una verifica degli strumenti di tutela offerti dall’ordinamento italiano. In prospettiva de lege ferenda, l’Autrice riflette sulle strategie (non penali) di prevenzione delle distorsioni del rapporto medico/partoriente e delle offese all’autodeterminazione e alla dignità delle donne, con particolare attenzione alla disciplina del consenso informato.
SOMMARIO: 1. Un primo sguardo d’insieme. – 2. La violenza ostetrica nel panorama internazionale. – 3. La violenza ostetrica tra violenza di genere e violenza (e malpractice) sanitaria. – 4. Le definizioni legali della violenza ostetrica. – 5. La violenza ostetrica in Italia: un problema sovrastimato? – 6. Gli ipotizzabili strumenti di tutela nell’ordinamento italiano. – 7. La proposta di legge Zaccagnini. – 8. Il ruolo del consenso. – 9. La risposta culturale alla violenza ostetrica.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.