ISSN 2704-8098
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  Articolo  
10 Novembre 2022


Il giudizio e la crisi del metodo epistemologico garantista


AbstractL’efficienza, declinata sul paradigma del mero contenimento dei tempi processuali, non può postulare una riduzione a qualunque costo, ma deve inscriversi nell’alveo del giusto processo (art. 111 Cost.), che è principio per e sulla giurisdizione. Il contraddittorio è il metodo di acquisizione connaturale all’oggetto della funzione di accertamento e, per questa ragione, esige come regola di decisione l’immediatezza/partecipazione. È, dunque, il principio di stretta giurisdizionalità a richiedere nel dibattimento una progressiva interazione tra il giudice e la prova.  Tuttavia, talune innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia sembrano evidenziare la crisi del metodo epistemologico garantista. 

SOMMARIO: 1. La tecnica di derivazione del dover essere dall’essere. – 2. La non effettività del principio di concentrazione.  – 3. L’attività illustrativa delle richieste probatorie e le valutazioni prognostiche. – 4. La videoregistrazione da modalità di documentazione ad atto con efficacia surrogatoria. – 5. L’immediatezza “partecipazione” come regola di decisione. – 5.1. La funzione di accertamento secondo i canoni del giusto processo. – 6.  La rinnovazione probatoria in appello in caso di overturning sfavorevole all’imputato. – 7. La despazializzazione dell’istruttoria.

 

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.