Abstract. La Corte EDU ha individuato nell’imposizione di obblighi positivi in capo agli Stati contraenti uno strumento per il contrasto alla criminalità di genere. Dalle disposizioni contenute nelle Convenzione derivano obblighi sostanziali e procedurali ben precisi, volti a garantire una tutela effettiva ai diritti in essa riconosciuti. In ossequio al principio di uguaglianza sostanziale, quando ad essere titolari dei diritti sono i soggetti più vulnerabili gli Stati contraenti sono obbligati a fornire un livello di protezione più elevato, adeguato ai loro bisogni e alle loro particolari condizioni. In questa prospettiva, il contributo mira ad analizzare la natura e l’estensione degli obblighi di protezione derivanti dalla Convenzione in materia di criminalità di genere, ciò vagliando la conformità delle soluzioni ermeneutiche con la normativa e le prassi giudiziarie interne.
SOMMARIO: 1. Gli obblighi di protezione delle vittime vulnerabili e la tutela del diritto alla vita. – 2. Gli obblighi di protezione delle vittime vulnerabili e la proibizione della tortura. – 3. Sulla prevedibilità dell’evento lesivo: “the authorities knew or ought to have known”. – 4. Osservazioni conclusive.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.