Abstract. Dopo aver ricostruito per linee essenziali l’evoluzione del rapporto tra la legalità penale e la sua dimensione ermeneutica, l’Autore ritiene che – con le sentenze 230/12, 115/18, 24 e 25/19 – si sia aperta nella giurisprudenza costituzionale una fase di rinnovata valorizzazione della testualità della legge penale e dei caratteri di precisione e diretta riconoscibilità del tipo legale. Viene, pertanto, auspicato che la nuova prospettiva possa trovare adeguata concretizzazione, de iure condito, nella nomofilachia delle Sezioni Unite e, de lege ferenda, tramite l’introduzione di un rimedio straordinario, equiparabile al recurso de amparo.
SOMMARIO: 1. La perdurante esigenza di monitorare i rapporti tra legge e giudice. – 2. La legalità della legge nella stagione della cultura giuspositivistica dei giudici. – 3. Il disgelo costituzionale ed il risveglio della coscienza ermeneutica anche nel campo penale. – 4. Il protagonismo ermeneutico della giurisprudenza tra crisi della frammentarietà legale e aperture della Consulta al diritto vivente. – 5. L’ingresso della legalità convenzionale. – 6. Il rilancio della legalità della legge nella giurisprudenza costituzionale. – 7. La legalità della legge tra nomofilachia e de lege ferenda: l’auspicata introduzione del recurso de amparo.
* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.