Abstract. Il contributo analizza la figura del reato progressivo, istituto privo di espressa disciplina codicistica e oggetto di divergenti inquadramenti da parte di dottrina e giurisprudenza. Mentre quest’ultima tende a “manipolare” la categoria, utilizzandola nel contesto della consumazione del reato, la dottrina classica la colloca, secondo accenti molto diversi, nell'alveo del concorso apparente di norme. Il reato progressivo pare, peraltro, condividere diversi tratti con la figura del reato complesso, e in particolare con il c.d. reato eventualmente complesso, figura, che guarda al rapporto tra fatti storici anziché tra fattispecie astratte e che potrebbe costituire un valido strumento per riconoscere il concorso apparente al di fuori dei rigidi limiti dettati dal principio di specialità. Per saggiare l’utilità pratica della categoria, si approfondisce la giurisprudenza più recente in tema di maltrattamenti e di tortura. La Cassazione riconosce pacificamente che le due fattispecie concorrono materialmente, tuttavia in casi di evidente escalation di gravità e di continuità funzionale dell'azione, il reato progressivo (o eventualmente complesso) potrebbe offrire una via dogmatica più solida rispetto ai criteri valoriali, per evitare indebiti sovraccarichi sanzionatori e per garantire l’irrogazione di una pena che tenga conto dell'unità sostanziale dell'azione criminosa in progressione.
SOMMARIO: 1. La categorizzazione giurisprudenziale del reato progressivo: dal concorso di norme a profili di consumazione del reato. – 2. L’elaborazione della dottrina classica sul reato progressivo. – 3. Il reato progressivo nel prisma del reato complesso. – 3.1. Il reato eventualmente complesso. – 4. Il reato progressivo al banco di prova di un caso pratico: il rapporto tra le fattispecie di maltrattamenti e di tortura. – 5. Conclusioni.
In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.