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03 Giugno 2020


Prospettive di razionalizzazione della disciplina dell'oblazione nel sistema della responsabilità da reato degli enti tra premialità e non punibilità


Il contributo è pubblicato sul numero 2/2020 di Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale. Per accedervi, clicca qui.

Abstract. Il dibattito sulla riforma della disciplina in materia di responsabilità degli enti per diversi anni sopito si è riacceso di recente, anche sulla scia dell’esperienza di altri ordinamenti. Il lavoro affronta l’argomento in questione dall’angolo visuale delle vicende riguardanti la punibilità. L’ampio ventaglio di istituti che negli ultimi anni hanno fatto irruzione nel sistema codicistico – dalla particolare tenuità del fatto alla sospensione del processo alla messa alla prova – e le figure, quali l’oblazione, da tempo radicate e che hanno registrato una diffusione in settori strategici della criminalità d’impresa, impongono di ripensare il principio di autonomia della responsabilità dell’ente. L’idea di affidare la soluzione del problema alla previsione dell’art. 8 del d.lgs. n. 231 del 2001, sancendo – alla luce della lettura offerta dalla giurisprudenza – la incomunicabilità delle cause di non punibilità tra persona fisica ed ente, deve essere rivista nella prospettiva di costruire un corredo di ipotesi specifiche per l’ente. L’obiettivo del lavoro è quello di analizzare le condizioni e i presupposti per ammettere in futuro l’ente all’oblazione, nel quadro di una più ampia riflessione sulle logiche premiali e sulle opzioni in tema di non punibilità che dovrebbero ispirare un rinnovato sistema di disciplina della responsabilità delle persone giuridiche in Italia.

SOMMARIO: 1. Autonomia della responsabilità dell’ente e oblazione del reato presupposto: lo stato dell’arte. – 2. Oblazione e criminalità d’impresa. – 3. L’oblazione nel composito panorama delle cause di non punibilità del reato. – 4. Tentativi di razionalizzazione del sistema e resistenze della giurisprudenza in tema di estensione agli enti della disciplina in materia di speciale tenuità del fatto ai sensi dell’art. 131 bis c.p. – 5. Premialità e non punibilità dell’illecito dell’ente: prospettive de iure condendo.