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19 Marzo 2021


La “moralità” dell’ergastolo c.d. “ostativo” per i fatti di mafia


Abstract. A partire dall’analisi dei più recenti approdi giurisprudenziali della Corte EDU e della Corte costituzionale in materia in regime ostativo penitenziario (art. 4-bis ord. penit.), il contributo si propone di fornire una lettura critica delle posizioni che con varietà di accenti suggeriscono l’abolizione o comunque un forte ridimensionamento della figura dell’ergastolo c.d. “ostativo”. Muovendo dall’idea che alla sanzione penale sia ascrivibile una varietà di funzioni, la riflessione proposta intende motivare la legittimità di una prospettiva che pur rivendicando la necessità di temperare il rigore del regime ostativo vigente al fine di garantirne una piena conformità con il finalismo risocializzante della pena, tuttavia, riconosce a tale particolare forma di detenzione, quando riferita ai reati di associazione di stampo mafioso e di criminalità organizzata, un ruolo cruciale nel contesto degli interventi complessivamente messi in campo dal legislatore penale per il contrasto alle mafie.

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La giurisprudenza della Corte EDU in materia di ergastolo e di ergastolo ostativo: cenni. – 3. Gli argomenti endopenalistici contro l’ostatività della mancata collaborazione. – 4. Gli argomenti di ordine costituzionale contro l’ostatività della mancata collaborazione e la giurisprudenza costituzionale precedente la sentenza n. 253/2019. – 4.1 L’approdo della sentenza n. 253/2019 in materia di permessi premio. – 5. L’impatto attuale e i possibili effetti futuri della giurisprudenza costituzionale in materia di ergastolo ostativo. – 6. La necessità di un equilibrio tra le diverse istanze in gioco (alias, sulla “moralità” dell’ergastolo ostativo per i condannati per mafia. – 7. Uno sguardo al futuro dictum della Corte costituzionale in materia di ergastolo ostativo e liberazione condizionale. – 8. Conclusioni (un abbozzo).

* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.