Abstract. L'articolo trae spunto dall'atteso intervento delle Sezioni Unite sul reato che punisce le manifestazioni usuali del disciolto partito fascista per analizzare criticamente la retorica argomentativa del pericolo concreto di ricostituzione, anche alla luce di un indispensabile confronto interdisciplinare con le conoscenze storiografiche maturate sul tema. Constatato il fallimento degli sforzi volti a conferire concreto spessore applicativo al suddetto criterio di bilanciamento fra democrazia e diritti, propone di individuare l'interesse protetto dalle fattispecie contenute nella Legge Scelba nella memoria antifascista a base dell'identità costituzionale repubblicana.
SOMMARIO: 1. La recente sentenza di rimessione alle Sezioni Unite delle questioni interpretative più rilevanti sollevate dal reato che punisce le «Manifestazioni fasciste»: in particolare se si tratti di un reato di pericolo astratto o di pericolo concreto. - 2. Il pericolo di ricostituzione del partito fascista nella giurisprudenza costituzionale e ordinaria: le ragioni di un fallimento. - 3. Le possibili ragioni strutturali che inceppano la regola di bilanciamento basata sul pericolo concreto di ricostituzione del partito fascista. - 3.1. (segue). Il ruolo dominante svolto dagli atteggiamenti valutativi dell’interprete a fronte di un pericolo non gestibile come evento singolo. - 4. Un equivoco storiografico. - 4.1 (segue). Il dibattito storico-politologico più generale sul c.d “ritorno del fascismo”. - 4.2 (segue). La comparazione storica e il ruolo-chiave della violenza politica organizzata. - 4.3 (segue). Le conseguenze sul piano dell’accertamento penale. - 5. La tendenziale identificazione tra “discorso pericoloso” e “discorso scandaloso”. - 6. La protezione della memoria antifascista a base dell’identità repubblicana come vero bene protetto dalla normativa di contrasto al fascismo riemergente. - 6.1 (segue). Giustificazioni, condizioni e controindicazioni di una possibile riconversione ermeneutica del bene protetto in chiave di memoria antifascista.
*In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.