Riflessioni sulla Perizia Grafica Forense alla luce del Best Practice Manual ENFSI
Presentazione
di Luca Lupària
Le sorti del processo penale contemporaneo si reggono, almeno in larga parte, sul buon governo della prova scientifica. Mi sembra una affermazione difficile da smentire, anche se certamente si possono registrare sfumature d’opinione differenti circa gli effetti della scientific evidence sull’attuale meccanica del rito penale.
Diviene quindi cruciale operarsi, a tutti i livelli, per affinare le regole di ingaggio tra il giudice e l’esperto chiamato a veicolare il sapere tecnico all’interno dei paradigmi cognitivi dell’accertamento criminale. Prima ancora, però, occorre diffondere una maggiore conoscenza del funzionamento delle singole prove a matrice scientifica, delle peculiarità di ogni settore d’indagine, delle linee guida o delle migliori pratiche che vengono (o dovrebbero venire) impiegate dai consulenti. Si tratta di una operazione culturale oltremodo necessaria e che anche Sistema penale vuole condurre, nel suo piccolo.
In quest’ottica, è con grande piacere che presento il dossier sulla perizia grafologica - consultabile in allegato - , composto da interventi redatti da esperti internazionali, magistrati, avvocati ed esponenti del settore. I canoni scientifici dell’esame forense della grafia sono tutto sommato disconosciuti al di fuori della cerchia degli iniziati, nonostante si stia parlando di una delle evidenze tecniche da più tempo utilizzate nel processo penale. E questo non è certo un bene, anche sotto l’angolo prospettico, a me molto caro, del rischio di errori giudiziari. Buona lettura, dunque, nell’attesa di nuovi fascicoli tematici su altre prove scientifiche ugualmente centrali nelle nostre aule di giustizia.