C. ass. Bologna, sent. 9 gennaio 2020 (dep. 7 gennaio 2021), Pres. est. Leoni
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Segnaliamo ai lettori, per la rilevanza dei fatti e della decisione, la sentenza – recentemente depositata – con cui la Corte d’assise di Bologna ha condannato alla pena dell’ergastolo Gilberto Cavallini riconoscendolo colpevole di concorso nel reato di strage in relazione all’esplosione dell’ordigno che il 2 agosto 1980 devastò una sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna, causando la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.
La condotta addebitata all’imputato consisteva nel contributo di agevolazione fornito sul piano logistico e organizzativo, nella consapevolezza del disegno stragistico, ad altri membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari – Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, tutti già condannati con sentenza irrevocabile come esecutori materiali della strage.
La Corte d’assise, dopo un’ampia ricostruzione dell’ingente materiale probatorio e del contesto storico in cui i fatti oggetto di giudizio si collocano, intersecandosi con numerose altre vicende a sfondo terroristico ed eversivo che hanno segnato la storia italiana nel dopoguerra, ha affermato la responsabilità di Cavallini, riqualificando tuttavia il delitto di strage “politica” ex art. 285 c.p. nel delitto di strage “comune” di cui all’art. 422 ed escludendo il concorso con il delitto di omicidio aggravato da premeditazione (575 e 577 n. 3).
La riqualificazione del fatto è stata ritenuta imposta dal riferimento, nella parte descrittiva del capo di imputazione, ai NAR come formazione «spontaneista»: a giudizio della Corte d’assise, questa definizione denoterebbe soltanto «una cellula terroristica autonoma» e pertanto, anche alla luce della recente giurisprudenza di legittimità in materia di terrorismo internazionale, sarebbe incompatibile con i caratteri di un’associazione sovversiva o eversiva tale da rappresentare un pericolo per l’ordinamento democratico, elemento richiesto per la configurabilità del reato di cui all’art. 285 c.p.
La sentenza è corredata di un indice dettagliato, consultabile alle p. 27 ss. del file pdf.
La qualificazione giuridica del fatto può leggersi alle p. 2073 ss. della motivazione.
(Francesco Lazzeri)