ISSN 2704-8098
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Con la collaborazione scientifica di

  Editoriale  
18 Novembre 2019


Sistema penale: una nuova rivista online e un rinnovato progetto scientifico e culturale


Questa Rivista nasce, su iniziativa di un gruppo di studiosi delle scienze penalistiche e di operatori della giurisdizione, per proseguire e sviluppare, con rinnovato entusiasmo, un dibattito scientifico e culturale animato da molti di noi, sin dal 2010, attraverso Diritto penale contemporaneo. Le sollecitazioni a continuare il nostro lavoro, ricevute dalla comunità scientifica dei penalisti e dei processualpenalisti, da magistrati, avvocati, e anche da studenti universitari, sono state tali, in queste settimane, da confermarci che l'esperienza del nostro progetto, al quale da anni ci dedichiamo nell’ambito dell’università, merita di essere proseguita.

La nuova sede editoriale della nostra iniziativa è rappresentata da Sistema penale: una rivista online, aggiornata quotidianamente e ad accesso libero, edita da un’associazione senza fini di lucro, denominata “Progetto giustizia penale”, nella quale sono associati alcuni professori universitari e magistrati. La stessa associazione, costituita nel 2017 per finalità scientifico-culturali, ha sede a Milano, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche “C. Beccaria” dell’Università Statale, ed è da allora proprietaria ed editrice di Diritto penale contemporaneo - Rivista trimestrale (rivista scientifica classificata in classe A da ANVUR - Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca). I Colleghi e gli amici dell’associazione che edita le due riviste hanno voluto affidare a me la responsabilità della direzione di entrambe: li ringrazio pubblicamente per la fiducia, come anche ringrazio i tanti e autorevoli docenti universitari, magistrati e avvocati che hanno dato la loro disponibilità a contribuire al nostro progetto entrando a far parte della direzione, del comitato editoriale e del comitato scientifico di Sistema penale. Un ringraziamento personale – mia sia consentito – va in particolare a quanti hanno con me condiviso più da vicino il progetto, ora come in passato: il Cons. Guglielmo Leo e il Prof. Luca Luparia, vice direttori di Sistema penale.

La nostra nuova iniziativa editoriale compone e completa un ambizioso network, promosso dall’associazione “Progetto giustizia penale”: a Sistema penale, rivista quotidiana che sarà fascicolata mensilmente, si affiancano Diritto penale contemporaneo - Rivista trimestrale – alla quale saranno destinati i contributi scientifici di maggiore approfondimento –, e Criminal Justice Network, che rappresenta la costola internazionale del progetto: un blog che ambisce a creare un ponte tra i penalisti di paesi diversi; uno spazio comune di discussione tra studiosi che parlano e scrivono in lingue diverse, ma che condividono un background culturale in larga parte comune, e che si trovano ad affrontare, ciascuno nel proprio paese ovvero su scala transnazionale, problemi analoghi.

Non ci limitiamo pertanto a presentare, oggi, una nuova Rivista: siamo qui a presentare e a rilanciare un progetto più complessivo ed ambizioso, che si compone di iniziative parallele, collegate tra di loro e, idealmente, accessibili attraverso un’unica porta d’ingresso, rappresentata, almeno per il lettore italiano, da Sistema penale. Nella parte bassa della home page è infatti presente uno spazio con i link ai siti internet di Diritto penale contemporaneo – Rivista Trimestrale e del blog Criminal Justice Network. Non solo. Per favorire l’osmosi tra le diverse iniziative, nell’ambito del comune progetto, anticiperemo su Sistema penale alcuni dei contributi destinati a Diritto penale contemporaneo – Rivista Trimestrale e segnaleremo nella home page di Sistema penale alcuni dei post, più interessanti per il lettore italiano, che appariranno sul blog Criminal Justice Network. I tre progetti (le due riviste e il blog) saranno insomma coordinati nel contesto di un progetto unitario, per realizzare il quale contiamo sulla collaborazione di un gruppo autorevole di studiosi, italiani e stranieri, nonché sulle energie fresche e sulla passione di un gruppo di giovani, che nelle diverse sedi universitarie coinvolte animeranno la nostra iniziativa, a partire dalla Redazione, accompagnandoci nel lavoro quotidiano e crescendo con noi e insieme a noi.

La comunicazione periodica con i lettori sarà assicurata da due diverse newsletter – una di Sistema penale e una del blog Criminal Justice Network – alla quale invitiamo sin d’ora a iscriversi tutti i lettori interessati.

I contenuti di Sistema penale saranno inoltre veicolati attraverso i social network:

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Veniamo allora al nuovo nato, Sistema penale. La scelta del titolo della rivista può suonare retrò, evocando – almeno in apparenza – gli sforzi di ricostruzione del “sistema” penalistico, trasfusi in autorevoli manuali del secolo passato, in Italia (da quelli di Frosali e di Foschini a quello di Nuvolone) e in Germania (a partire dal ‘classico’ System des Strafrechts di Welzel).

Immediata l’obiezione: il diritto penale odierno è ben lontano, oggi, dal costituire un ‘sistema’ organico e coerente; e ogni sforzo mirante a ricostruire in via interpretativa un tale ‘sistema’ è destinato a scontrarsi con una situazione di caotica frammentazione della nostra materia, che ha condotto, con le parole di Giovanni Fiandaca, alla perdita di una razionalità sistematica unitaria[1]. In un’epoca come quella attuale, in cui si assiste, come esito della legislazione delle emergenze (terrorismo, mafia, corruzione, violenza di genere, ambiente) a fenomeni di polverizzazione del sistema(così Francesco Palazzo[2]), il concetto di sistema penale può sembrare un’anticaglia.

E la sensazione si rafforza considerando un’altra realtà dell’universo penalistico: la rottura degli argini tra i diversi settori dell’ordinamento giuridico nazionale e internazionale, che ne ha reso più evanescenti i confini. Penso ad esempio, sul primo versante, ai rapporti tra diritto penale e diritto amministrativo punitivo, così come alle misure di prevenzione ante delictum. Penso ancora, sul secondo versante, al sistema delle fonti che, nella prassi, è sempre più avvertito come multilivello e ha dato luogo a scenari – compreso il c.d. dialogo tra le corti nazionali e sovranazionali – letteralmente inimmaginabili, almeno per il penalista, fino a pochi anni fa.

Tuttavia, anche a fronte di una realtà come quella appena descritta, il riferimento all’idea di “sistema penale” conserva un suo significato in una differente accezione, derivata dall’uso scientifico anglosassone, e riferita al “sistema istituzionale” chiamato ad applicare il diritto penale. Un sistema complesso, che abbraccia fenomeni, attività, corpi normativi e luoghi diversi.

Ed allora, l’ambizione della nostra rivista è proprio quella di riflettere su questo intero sistema istituzionale, che si estende dall'attività di polizia, nell'immediatezza della manifestazione del reato, alle indagini, al processo, fino alla decisione sulla pena e alla relativa esecuzione.

Il titolo della nuova rivista evoca da questo punto di vista una vocazione e al tempo stesso un commitment che dovrebbe coinvolgere primariamente ciascuno studioso delle nostre discipline. Occorre allargare lo sguardo ben oltre la mera e sola dimensione sostanziale o processuale della materia e guardare all’intero e più vasto orizzonte del sistema penale, compreso ciò che sta a monte (oggetto di studio della criminologia, autorevolmente rappresentata nel comitato editoriale e nel comitato scientifico della nostra Rivista) e ciò che sta a valle (l’esclusione e il reinserimento sociale: profili troppo a lungo negletti e oggetto invece di interessanti studi in altri paesi: è il caso dei reentry studies di autorevoli sociologi americani[3]). Senza rinunciare peraltro a valorizzare la dimensione sistemica, pur nel contesto sopra evocato, in modo da fornire all’interprete una bussola utile per orientarsi in un universo penalistico in continua trasformazione,  nelle cui maglie finiscono ogni giorno persone, i cui diritti fondamentali devono essere tutelati in conformità ai principi costituzionali del sistema (appunto).

E’ un programma culturale e scientifico che d’altra parte avevamo già fatto nostro agli albori dell’esperienza di Diritto penale contemporaneo e che oggi intendiamo riprendere e sviluppare in questa nuova sede. Nel 2010, in uno dei primi editoriali di quella Rivista, intitolato “L’avventura è iniziata” e firmato dal Comitato scientifico, si leggeva quanto mi piace riportare qui testualmente:

Questa rivista avrà realmente un futuro se saprà porsi, nel panorama delle offerte reperibili on line, come un luogo di discussione tra i molti attori del sistema penale italiano, e tra questi attori e gli studiosi di tale sistema. Ciò comporta, anzitutto, il rifiuto di qualsiasi logica ‘settoriale’ che distingua – artificiosamente – tra dimensione sostanziale, processuale e criminologica dello ius criminale. Il nostro progetto nasce da un’iniziativa di un piccolo gruppo di operatori del diritto penale e di studiosi di formazione sostanzialistica – ciò che dà ragione dell’attuale composizione del comitato scientifico –; ma è, diremmo per vocazione, aperto al contributo di tutti coloro che coltivino da ogni angolo visuale le scienze penalistiche, nonché tutti gli altri settori del sapere (giuridico e non) che abbiano una qualche interferenza con il diritto penale e la sua quotidiana applicazione nelle nostre aule giudiziarie. I magistrati e gli avvocati – destinatari ed interlocutori privilegiati delle nostre discussioni – sono del resto soliti considerare il sistema penale come un corpo unico, nel quale i profili sostanziali e processuali sono inscindibilmente connessi; e sarebbe tempo, davvero, che anche gli accademici delle due discipline cominciassero a discutere e a confrontarsi in modo assai più serrato che nel passato, anche grazie a luoghi come questa rivista.

Sistema penale – come è evidente – non ambisce soltanto a rappresentare uno strumento di informazione e di aggiornamento sulla realtà, complessa e composita, della giustizia penale, intesa in senso lato. La nostra autentica ambizione è infatti di contribuire in qualche misura a incidere sul sistema penale nella sua dimensione concreta, favorendo il dialogo tra mondi diversi, che si occupano della medesima realtà e che rischiano nonostante ciò di rimanere reciprocamente isolati.

Mi riferisco anzitutto alla dottrina e alla giurisprudenza: la nostra Rivista, attraverso lo studio scientifico del diritto vivente, si propone di gettare un ponte tra accademia e giurisdizione, con l’auspicio che le stesse possano trarne un beneficio reciproco: la prima, per non arroccarsi nel cielo dei concetti, per alimentarsi della straordinaria varietà dei casi che si presentano nella prassi e per mettere i risultati della ricerca e della riflessione scientifica al servizio della giustizia penale, nel suo svolgersi quotidiano; la seconda, per non rimanere sorda alle sollecitazioni della riflessione teorica e della ricerca in ambito penalistico, cadendo nella tentazione di trascinarsi in massime tralatizie, e per elevare la qualità complessiva della giustizia penale, intesa come servizio pubblico.

Confrontarsi con il c.d. diritto vivente, naturalmente con spirito critico, non significa affatto esaltare il c.d. formante giurisprudenziale e il ruolo del giudice, a discapito di quello della legge: è piuttosto un compito sempre più ineludibile per lo studioso delle scienze penalistiche, essendo il sistema penale foggiato non solo dalla law in the books, ma anche e soprattutto, piaccia o meno, dalla law in action, che poi è quella che produce conseguenze sulla vita delle persone attratte nelle maglie della giustizia penale.

Sistema penale si propone inoltre quale luogo aperto e plurale di discussione dei temi oggetto di riforme legislative: il ‘penale’ è sempre più spesso al centro dell’agenda politica del Governo e del Parlamento ed è quanto mai opportuno un luogo che favorisca il dibattito sui temi all’ordine del giorno, attraverso un confronto tra studiosi che possa risultare utile a chi è chiamato a compiere scelte di politica criminale. Ciò implica che alla velocità dell’informazione e della riflessione si accompagni uno stile comunicativo efficace, in grado di poter stabilire un dialogo con i decisori politici così come con il grande pubblico che, nelle nostre intenzioni, potrà trovare in Sistema penale un luogo accessibile per riflessioni, anche a caldo, sui temi dell’attualità.

Siamo convinti in altri termini che il discorso dei giuristi – degli accademici in particolare – debba e possa essere utile, per il diritto positivo come per il c.d. diritto vivente. Crediamo inoltre, ancor più in un’epoca come quella attuale, segnata da un populismo diffuso, che sia opportuno intraprendere un’iniziativa culturale volta a difendere i principi, le garanzie e i diritti fondamentali in materia penale, la cui centralità, anche nel discorso pubblico, è oggi a rischio. Sistema penale cercherà insomma di far sentire la voce dei giuristi “fuori dai recinti accademici”, secondo l’autorevole auspicio di Giovanni Fiandaca, in modo da recuperare, come professori, “un ruolo di esperti capaci di interloquire con autorevolezza e credibilità nel dibattito pubblico e da riuscire a orientare assai più di quanto non accada le scelte di politica in materia di delitti e pene”[4].

***

Un programma così ambizioso può essere attuato solo nel contesto di una rivista – e di una complessiva iniziativa editoriale – che metta a frutto la tempestività e la capacità diffusiva del mezzo di internet e si presti al tempo stesso a livelli di lettura diversi: dal post, al commento o alla nota a prima lettura, fino ai tradizionali articoli o note a sentenza. Il tutto senza mai rinunciare – almeno nelle nostre intenzioni – alla qualità, sulla quale vigileranno un comitato editoriale e un comitato scientifico che annoverano autorevolissimi studiosi, di provenienza, formazione e sensibilità diverse. A tutti loro, ancora una volta, va il mio ringraziamento. 

Non ci resta, dunque, che cominciare l’avventura!

 

 

[1] G. Fiandaca, Prima lezione di diritto penale, Laterza, 2017, p. 186.

[2] F. Palazzo, F. Viganò, Diritto penale. Una conversazione, il Mulino, 2018, p. 41.

[3] V. ad es. B. Western, Homeward. Life in the Year after Prison, Russel Sauge Foundation, 2018.

[4] G. Fiandaca, Prima lezione di diritto penale, cit., p. 193.