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  Nota a sentenza  
20 Maggio 2021


Dove il legislatore porta le parole e l’interprete adduce il senso: le Sezioni unite sull’applicabilità dell’art. 384 c.p. al convivente more uxorio

Nota a Cass., Sez. un., sent. 26 novembre 2020 (dep. 16 marzo 2021), n. 10381, Pres. Cassano, rel. Fidelbo, ric. Fiavola



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Abstract. Mediante la pronuncia in commento le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno preso posizione in ordine al contrasto interpretativo circa l’applicabilità dell’esimente prevista dall’art. 384 cod. pen. al convivente more uxorio. Il presente lavoro analizza nell’ordine gli argomenti interpretativi di cui il Supremo Collegio si avvale ai fini del superamento dell’impostazione maggioritaria. Si sofferma inoltre su criticità e aspetti positivi della categoria dell’ inesigibilità, valorizzata dal Supremo collegio per affermare l’applicabilità in via analogica della scusante in esame.

SOMMARIO: 1. La questione all’attenzione del Supremo Collegio. I termini essenziali del contrasto interpretativo. – 1.1. La tesi che nega l’estensione della “causa di non punibilità”. – 1.2. Gli argomenti a sostegno della tesi favorevole. – 2. L’iter argomentativo delle Sezioni Unite. La pars destruens degli argomenti possibilisti... – 3. …per una più salda ricostruzione delle fondamenta. – 3.1. L’argomento adeguativo (interpretazione comunitariamente orientata). – 3.2. Il superamento dell’argomento a contrario. – 3.2.1. L’argomento sistematico-evolutivo. – 3.2.2. La negazione della natura di norma eccezionale dell’art. 384 c.p. L’argomento apagogico. – 4. Conclusioni e principio di diritto. – 5. Considerazioni personali. In particolare sull’inesigibilità quale impossibilità non “eccezionale”.

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.