ISSN 2704-8098
logo università degli studi di Milano logo università Bocconi
Con la collaborazione scientifica di

  Nota a sentenza  
10 Febbraio 2022


Reati ostativi: quale futuro per la collaborazione impossibile o inesigibile? Note a margine della sentenza n. 20 del 2022 della Corte costituzionale


Per leggere la sentenza, clicca qui.

Abstract. La Corte costituzionale torna sull’incandescente materia dell’ostatività penitenziaria che circonda gli autori di gravi reati, definendo i contorni del sistema scaturito dalla decisione con la quale lo stesso Giudice delle leggi, in relazione al solo permesso premio, aveva trasformato da assoluta in relativa la presunzione di pericolosità ostativa al riconoscimento dei benefici, in tal modo consentendo di provare, per strade diverse dalla collaborazione con la giustizia, ma costellate da inediti ostacoli dimostrativi, la rescissione dei legami con la criminalità organizzata. All’interrogativo concernente la sopravvivenza dell’istituto della collaborazione “impossibile/inesigibile”, in passato unica porta di accesso al permesso premio per il detenuto che non avesse cooperato con la giustizia, la sentenza n. 20 del 2022 fornisce una netta risposta affermativa. L’articolo ricostruisce il panorama normativo e giurisprudenziale di riferimento, per poi sviluppare gli argomenti esibiti dalla sentenza in commento, individuandone le ricadute sistematiche. Volge infine uno sguardo al futuro dell’istituto, alla luce del dibattito parlamentare in corso.

SOMMARIO: 1. Il Big Bang: la sentenza n. 253 del 2019 della Corte costituzionale. – 1.1. In cauda venenum: gli oneri dimostrativi addossati al detenuto non collaborante. – 2. Le reazioni dottrinarie al nuovo modello probatorio.3. La disciplina della collaborazione impossibile o inesigibile. – 3.1. Il regime probatorio della collaborazione “equipollente”. – 4. La collaborazione impossibile/inesigibile al cospetto della sentenza n. 253 del 2019: un inutile relitto storico? – 5. Le questioni di legittimità costituzionale sottoposte allo scrutinio del Giudice delle leggi. – 6. Una pretesa di intervento in malam partem? – 7. Non fondatezza della questione sollevata in riferimento all’art. 3 della Costituzione. – 7.1. Le diverse figure di non collaboranti all’interno delle macro-categorie dei “silenti per scelta” e dei “silenti loro malgrado”. – 8. L’inammissibilità della questione sollevata in riferimento all’art. 27 della Costituzione. – 9. Prospettive future.

* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.