* Il contributo è pubblicato in Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, n. 4/2020. Per accedervi, clicca qui.
Abstract. Il caso della 'finta rapina' è un esempio da manuale per illustrare il tema dell'errore sulla legittima difesa. Nelle seguenti osservazioni, sono ricostruite e commentate tre singolari sentenze che hanno deciso sulla responsabilità di un carabiniere che, per un tragico equivoco, ha aperto il fuoco contro un ragazzo travestito da rapinatore. Nella vicenda giudiziaria che ne è seguita, si è profilata un'interessante interlocuzione fra i tre organi giudicanti circa l’inquadramento giuridico dell’errore commesso dall’agente – viene evocata la figura dell'eccesso colposo nella scriminante putativa – e sul giudizio circa la colpevolezza dell’errore. Seguono brevi cenni alla nuova ipotesi di eccesso nella legittima difesa di cui all’art. 55 comma 2 c.p.
SOMMARIO: 1. Il caso. – 2. Le tre decisioni: dalla condanna per eccesso colposo alle successive assoluzioni. – 3. L’eccesso nel fine e la scriminante putativa. – 4. La valutazione della «colpa». – 4.1. La problematica individualizzazione della colpa – 4.2. Polivalenza dell’agente ideale. – 4.2.1. La sussistenza del pericolo. – 4.2.2. L’accertamento giudiziale dell’errore. – 5. La riforma dell’eccesso colposo: alcuni riflessi sistematici.