Abstract. Il lavoro anticipa parte dei risultati di uno studio sui delitti di calunnia e falsa testimonianza che, riguardati dapprima su un piano storico relativo all’età della codificazione, poi risalendo nel tempo fino al diritto romano, quindi tornando all’attualità del diritto comparato, offrono una straordinaria ricchezza di spunti per la comprensione delle norme vigenti. Specifica attenzione è dedicata al problema della configurabilità del delitto di sequestro di persona a carico di chi, mediante un falso, abbia provocato un provvedimento dell’Autorità restrittivo dell’altrui libertà personale.
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La questione originaria. – 3. Gli antecedenti degli artt. 368 e 373-bis c.p. nel codice Zanardelli e nelle codificazioni preunitarie. – 4. L’evoluzione storica dei delitti di calunnia e falsa testimonianza. – 5. Il delitto di calunnia nel contesto europeo. – 6. Talune incongruenze nella disciplina codicistica della calunnia e della falsa testimonianza. – 7. La responsabilità del calunniatore e del falso teste per la carcerazione dell’innocente. Una digressione sulla delazione. – 7.1. La soluzione dell’autore mediato. Critica. – 7.2. La soluzione del codice italiano. – 8. La condanna dell’innocente come effetto della corruzione giudiziale. – 8.1. Una digressione sugli artt. 606 e 607 c.p. – 9. Il problema generale della privazione della libertà dell’innocente a mezzo di provvedimenti dell’Autorità. – 10. Ulteriori interrogativi. – 11. Provvisorie conclusioni.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti