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03 Maggio 2025


Rivista italiana di medicina legale e del diritto in campo sanitario, n. 3-4/2024

Indice corredato di abstract dei contenuti (a cura di Dalila Mara Schirò)



Con l’autorizzazione della Società italiana di Medicina legale e delle Assicurazioni e dell’editore Giuffrè Francis Lefebvre anticipiamo di seguito l’indice corredato di abstract dei lavori pubblicati nell’ultimo numero della Rivista italiana di medicina legale e del diritto in campo sanitario (n. 3-4/2024).

 

EDITORIALE

Di Mauro L., MAROZZI F., La comunità scientifica come paradigma di appartenenza, tradizione e innovazione.

Romano B., Una Rivista nuova nella quale armonizzare competenze diverse.

 

 

DOTTRINA E METODOLOGIA

Cecchi R., Calabrò F., Haja T. M., Sperti M., Zizzi E. A., Deriu M. A., Intelligenza Artificiale in sanità: proposta di una nuova metodologia medico-legale in materia di responsabilità medica.

L’introduzione di una tecnologia medica innovativa (IMT) sul mercato segue un percorso evolutivo noto come hype cycle, caratterizzato da fasi di entusiasmo iniziale, delusioni, consolidamento e adozione routinaria. Per quanto riguarda l’applicazione di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) in campo medico ci troviamo attualmente nella fase di implementazione, caratterizzata da un forte entusiasmo, ma anche dall’emergere di rischi etici, operativi e per la salute. La rapida evoluzione degli algoritmi spesso supera la capacità di adattamento delle normative, evidenziando la necessità di regolamentazioni specifiche per la gestione di tali rischi. La medicina legale, abituata ad integrare due approcci distinti ma complementari – quello proattivo, volto a prevenire errori identificando e classificando i rischi, e quello reattivo, mirato alla ricostruzione degli eventi avversi per determinarne le cause – può rivelarsi di grande supporto ai ricercatori e al legislatore nell’integrazione sicura ed etica dell’IA. Il presente studio si propone di applicare la metodologia medico-legale utilizzata in ambito di responsabilità professionale medica, basata sulle Linee Guida dell’European Council of Legal Medicine (ECLM), per valutare casi di responsabilità professionali legate all’impiego dell’IA in medicina. I risultati sottolineano la necessità di un aggiornamento metodologico che permetta una valutazione rigorosa e condivisa del nesso causale in contesti di contenzioso medico-legale legati alle specificità dei sistemi di IA. La dissertazione intende promuovere una discussione metodologicamente fondata e stimolare il contributo della comunità scientifica per definire un modello robusto e riconosciuto, capace di supportare un’applicazione etica e responsabile dell’IA in sanità.

 

Di Lallo P., La farmacia alla prova del tempo e del diritto.

La trasformazione della farmacia, da semplice dispensatrice di medicinali a soggetto attivo nell’erogazione di servizi sanitari, rappresenta un aspetto cruciale nella governance sanitaria contemporanea. Questo contributo esamina, facendo ricorso ad un’analisi storico-normativa e giurisprudenziale, il percorso evolutivo della Farmacia dei Servizi, con particolare attenzione al bilanciamento tra tutela della salute pubblica e assetti concorrenziali del settore farmaceutico. Viene analizzato il quadro normativo di riferimento, evidenziando le criticità applicative e le trasformazioni del ruolo del farmacista all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Un focus specifico è dedicato all’impatto della pandemia da Covid-19, che ha accelerato l’integrazione delle farmacie nel sistema di assistenza territoriale, promuovendo l’adozione di strumenti innovativi quali la telemedicina e la somministrazione vaccinale in farmacia. Il lavoro si conclude con una riflessione sulla necessità di mettere le farmacie in condizione di esprimere al meglio questo nuovo ruolo che vanno pian piano assumendo. Affinché ciò accada sarà necessario attuare delle politiche strutturali e coerenti che diano respiro e possibilità di sviluppo al settore senza dimenticare che un approccio pacatamente liberista potrebbe non implicare automaticamente un allentamento delle garanzie poste a tutela della salute pubblica, ma piuttosto favorire un equilibrio più efficiente tra libertà di iniziativa economica e interesse collettivo.

 

Giammatteo J., Pilozzi A., Ielpo P., Cherubini G., Il rapporto tra medico e paziente: questione di comunicazione nell’accesso alle cure.

Il linguaggio è un fattore determinante nella corretta applicazione del diritto, in particolare nel settore sanitario, ove il diritto alla salute è tutelato attraverso il riconoscimento del rapporto tra il singolo individuo, l’esercente la professione sanitaria e/o la struttura sanitaria. Attraverso il linguaggio vengono trasmesse le informazioni tecniche necessarie per la corretta relazione di cura, contribuendo a far diventare tale comunicazione un elemento centrale per la tutela del diritto alla salute e il relativo accesso alle prestazioni sanitarie. A ben vedere, fin dal giuramento di Ippocrate, il rapporto dialogico tra medico-paziente è stato contraddistinto da una impostazione paternalistica: il paziente era l’oggetto della prestazione sanitaria. Oggi, in virtù del progressivo riconoscimento della sua autodeterminazione, il paziente è divenuto il soggetto della cura. L’evoluzione normativa ha accompagnato tale processo di riconoscimento e tutela dell’autodeterminazione, quindi di soggettivazione del paziente.

 

Norelli G. A., Focardi M., Bianchi I., Pinchi V., La disabilità in una accezione unitaria: propedeutica ad un futuro possibile nella valutazione del danno alla persona.

Ben consci dei limiti applicativi del metodo di valutazione tabellare del danno alla persona fin dagli esordi storici, si percepisce sempre più cogentemente che tale metodologia non può ritenersi più soddisfacente a fronte di un dinamismo dottrinario che la Medicina Legale ha da sempre dimostrato di voler perseguire e della urgente necessità di procedere ad un superamento del metodo tabellare, a favore del concetto di risarcimento ben differenziato dall’indennizzo per l’ambito della responsabilità civile, del tutto estraneo alla nozione di danno biologico. Si ritiene che le recenti modificazioni normative in materia di disabilità e l’utilizzazione di metodologie più moderne ed appropriate del tipo di quelle che da tempo sono alla base della valutazione della disabilità a livello europeo, sovvengono a riempire un vuoto propositivo per i modelli di valutazione, anche in riferimento alla Responsabilità Civile, meritevoli di una riflessione attenta ed approfondita, quale la Medicina Legale dimostra di voler promuovere ed in parte ha promosso partecipando alla discussione di taluni aspetti della novella normativa.

 

Santovito D., Bosco C., Abortion rights: the solution focused on women (Diritto all’interruzione volontaria di gravidanza: la soluzione incentrata sulla donna).

Un intenso dibattito sta emergendo nuovamente riguardo a una nuova decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti perché coinvolge non solo i diritti umani e delle donne, ma anche il rapporto medico paziente. La decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che annulla Roe v. Wade crea un dilemma bioetico e biolegale nella protezione della salute delle donne e nelle relazioni umane. In questo breve articolo, vengono fatte alcune riflessioni sul recente dibattito riguardo al diritto all’aborto.

 

Romano B., La violenza sessuale in ambiente sanitario: tra consenso informato e consenso tout court.

L’articolo si interroga sulla eventuale rilevanza del “consenso informato” nella violenza sessuale commessa in ambiente sanitario, giungendo ad una risposta negativa nei casi nei quali si è al di fuori di una condotta propria dell’esercizio di una professione sanitaria. In tali eventualità, invece, rileva il consenso tout court della persona offesa al compimento di atti sessuali.

 

Capilli G., Digital Twin in Sanità: Innovazioni, Opportunità e Sfide Giuridiche.

I Digital Twins (DT) sono repliche digitali di entità fisiche il cui utilizzo in ambito sanitario potrà fornire medicina personalizzata e facilitare il processo decisionale dei professionisti sanitari. Tuttavia, la loro implementazione solleva sfide legate alla gestione dei dati e alla privacy e richiede regolamentazioni adeguate per garantire sicurezza e responsabilità. Questo articolo esplora il potenziale degli HDTs e le implicazioni giuridiche della loro adozione.

 

Botto F., Non profit organizations, ricerca, sanità e attività di impresa: il caso dell’Istituto Sieroterapico Milanese Serafino Belfanti.

La riflessione attorno al tema dell’attività economica delle organizzazioni con scopo non di profitto ha ricevuto un apporto assai significativo dalla pronuncia del Tribunale di Milano del 17 giugno 1994 (1). Nella sentenza si prende in esame, da un lato, il rapporto che corre tra fondazioni e, più in generale, enti del Libro primo del codice civile ed attività di impresa, dall’altro la tecnica di superamento della personalità giuridica dell’ente fondazionale. Che il carattere di ente non lucrativo non sia incompatibile con l’esercizio di un’impresa commerciale emerge, del resto, dal regime delle imprese cooperative e dalla disciplina degli enti pubblici economici che hanno per oggetto esclusivo o prevalente un’attività commerciale (2). E chi si fermi a considerare la stessa realtà sociale non potrà che constatare il collegamento sempre più intenso fra enti con scopi ideali od altruistici ed attività di impresa. Il fenomeno, in continua espansione, ha assunto dimensioni notevoli e manifestazioni assai variegate; esso rappresenta la massima espressione del pluralismo economico per tutti i sistemi che, come il nostro, sono costruiti sulla libertà dell’iniziativa economica privata e che riposano sui principi di libertà nell’uso dei tipi contemplati dal codice civile per l’esercizio di un’attività economica. Le collettività organizzate per scopi non lucrativi, nella realtà attuale, rappresentano una valida risposta all’inefficienza dell’apparato statale nella gestione di alcuni servizi sociali come l’assistenza ospedaliera, l’assistenza ai malati ed ai minori e la ricerca scientifica applicata, tramontato ormai definitivamente il preconcetto dell’inidoneità del non profit a competere sul mercato con le imprese private lucrative, ed il caso scelto è paradigmatico.

 

 

CASISTICA E RICERCA SPERIMENTALE

 

Capulli E., Baudino L., Di Tano F., Ingravallo F., Implicazioni etico-giuridiche del trattamento dei dati personali di persone affette da demenza nell’ambito di una sperimentazione che coinvolge i loro caregiver: criticità e possibili soluzioni.

L’articolo analizza le implicazioni etico-giuridiche del trattamento dei dati personali di persone affette da demenza nell’ambito della ricerca biomedica che coinvolge i loro caregiver familiari. In Italia, i caregiver familiari hanno un ruolo fondamentale per l’assistenza non professionale ai malati di demenza; tuttavia, gli oneri associati al loro ruolo assistenziale possono avere ripercussioni negative sulla loro salute fisica e mentale. La ricerca in questo ambito è essenziale per sviluppare strategie efficaci di supporto ai caregiver e alle persone con demenza da loro assistite. Poiché la salute dei pazienti e quella dei caregiver hanno una relazione di dipendenza reciproca, tali ricerche prevedono la necessità di trattare i dati personali delle persone con demenza, sollevando problematiche etiche e giuridiche. L’articolo esamina le difficoltà relative all’ottenimento del consenso delle persone con demenza nell’ambito della ricerca e, attraverso una disamina della normativa vigente, analizza le condizioni di liceità che permettono il trattamento dei dati personali in assenza del consenso dell’interessato. La riflessione mette in luce quali limiti ad oggi sussistano rispetto al trattamento dei dati personali, a fini di ricerca, delle persone affette da demenza e quali siano le ricadute nel contesto della ricerca rivolta ai caregiver familiari. Infine, alla luce delle recenti riforme normative e dell’orientamento del Garante, l’articolo delinea delle prospettive future sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato che tuteli i dati personali e, al contempo, garantisca l’inclusione di popolazioni vulnerabili, quali quelle dei caregiver e delle persone con demenza, nella ricerca. Inoltre, si promuove l’adozione di strumenti come le advance research directives e l’amministrazione di sostegno, con l’obiettivo di evitare che l’esclusione cautelativa delle persone con demenza dagli studi si traduca in un potenziale danno sia per loro sia per i caregiver che li assistono.

 

De Leo A., Violante M. G., Grattagliano I., Risola R., La rabbia come esito di eventi a forte impatto traumatico. Contributo della psicologia forense alla valutazione medico legale.

La comprensione delle manifestazioni violente, tra cui la rabbia, richiede una valutazione multilivello, considerando personalità, psicopatologia e contesto sociale. È comune che coloro che hanno subito un trauma, di qualunque genere sia, provino una significativa rabbia in seguito all’evento. Non è altrettanto comune che ciò venga adeguatamente considerato e valutato. La rabbia post-traumatica è un complesso stato emotivo negativo che può manifestarsi in seguito a una o più esperienze traumatiche, generando un elevato livello di agitazione e instabilità nell’individuo. Questo può portare a cambiamenti comportamentali, adattamenti instabili e attivazione di varie strategie di gestione del trauma, talvolta di natura persistente, intensa e/o disfunzionale, fino a possibili evoluzioni comportamentali violente. La rabbia post traumatica è un costrutto, una problematica, l’esito di eventi stressogeni e traumatogeni, di indubbio rilievo ed interesse per le discipline medico legali, psicologico e psichiatrico forensi.

 

Porzio A., Feola A., Lauro A., Campobasso C. P., La sentenza del tribunale di Roma n. 8210 del 26.09.2023 sull’esposizione ad amianto per i lavoratori nel settore delle telecomunicazioni. Un’esposizione professionale poco nota.

Con la sentenza del Tribunale di Roma n. 8210/2023, è stata riconosciuta l’esposizione professionale ad amianto di un lavoratore addetto alle attività tecniche di installazione e manutenzione delle linee telefoniche, deceduto per mesotelioma pleurico, e quindi il diritto alla costituzione della rendita INAIL di reversibilità in favore della vedova. Si tratta di una pronuncia in linea con l’orientamento giurisprudenziale prevalente secondo cui, per l’ammissione a tutela INAIL in caso di malattia amianto-correlata, è sufficiente che il lavoratore abbia contratto la malattia a causa della presenza di amianto nell’ambiente di lavoro, indipendentemente dallo svolgimento di mansioni specifiche a rischio. Viene ribadito come la ricostruzione di una completa storia lavorativa, la valutazione del rischio professionale e il percorso clinico-diagnostico siano elementi essenziali per affermare una relazione di causa nelle tecnopatie professionali con criterio di probabilità logica. Gli Autori commentano la sentenza enfatizzando il ruolo dei sistemi di tutela e prevenzione, tra cui quelli di sorveglianza epidemiologica forniti dall’INAIL e dal Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM), specie nella promozione di campagne di sensibilizzazione e informazione, volte a garantire la sicurezza sul lavoro e a proteggere i lavoratori dall’esposizione ad amianto ancora presente nei luoghi di vita e di lavoro.

 

Pagella C., Falcone M., Tutela della salute nei Centri per la Permanenza e il Rimpatrio e accertamento dell’idoneità sanitaria alla vita in comunità ristretta: un’indagine multilivello.

Il presente lavoro si propone di indagare il tema della tutela della salute dei migranti irregolarmente soggiornanti in Italia e trattenuti, in attesa che il provvedimento di espulsione pronunciato nei loro confronti venga eseguito, in un Centro per la Permanenza e il Rimpatrio ai sensi dell’art. 14 T.U.I. Rispetto a queste persone, il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione si declina nel diritto a non fare ingresso e a non permanere in un C.P.R. qualora le condizioni di salute e vulnerabilità non lo consentano. Per assicurare il rispetto del diritto alla salute così inteso, la normativa prevede la sottoposizione del migrante a una visita medica volta a evidenziare eventuali situazioni di incompatibilità col trattenimento. La disciplina si articola su tre livelli: legge, disposizioni ministeriali e atti di recepimento adottati su base locale. Il filtro della visita di accertamento non si rivela sufficientemente selettivo: la cronaca e l’esperienza a contatto coi migranti della Clinica Legale di Giustizia penale dell’Università degli Studi di Milano hanno provato, infatti, la presenza di soggetti fragili all’interno dei Centri. L’indagine da noi condotta ha avuto ad oggetto la normativa e la prassi di svolgimento delle visite di accertamento e ha tentato di mettere in luce i difetti di funzionamento di questo meccanismo. Questo lavoro ambisce ad avviare una riflessione sull’opportunità di intervenire sulla normativa e sulla prassi, onde assicurare l’effettività del diritto alla salute nel delicato contesto dei C.P.R.

 

 

GIURISPRUDENZA CIVILE

 

RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA

Corte di Cassazione, Sezione III civile, ordinanza n. 21261 del 30 luglio 2024.

Corte di Cassazione, Sezione III civile, ordinanza n. 29549 del 15 novembre 2024.

 

NOTE A SENTENZA

 

Spaziani N., I recenti orientamenti giurisprudenziali in tema di liquidazione del danno biologico c.d. Differenziale.

La riflessione attorno al tema del danno differenziale ha ricevuto un significativo apporto dalle sentenze della Suprema Corte di Cassazione del 15/11/2024, n. 29549 e del 30/07/2024, n. 21261. Le pronunce in commento chiariscono come il pregiudizio possa essere liquidato secondo i criteri del c.d. danno differenziale solo nel caso in cui, con giudizio controfattuale ex post, sia accertato che le due tipologie di postumi sono tra loro in rapporto di concorrenza – non di semplice coesistenza – e, cioè, quando i postumi della causa iatrogena sono soltanto aggravati dalla menomazione preesistente alla responsabilità del sanitario, oppure quando la presenza della prima tipologia di postumi incide negativamente su quelli derivanti da errore medico, aggravando la situazione del soggetto leso.

 

 

GIURISPRUDENZA PENALE

RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA

 

Corte di Cassazione, Sezione IV penale, sentenza n. 36142 del 12 settembre 2024 - 27 settembre

2024.

Corte di Cassazione, Sezione IV penale, sentenza n. 36942 del 18 settembre 2024 - 4 ottobre 2024.

Corte di Cassazione, Sezione IV penale, sentenza n. 45399 del 2 ottobre 2024 - 11 dicembre 2024.

 

NOTE A SENTENZA

 

Schiavo M., Il nesso causale per le omissioni degli esercenti la professione sanitaria alla luce di una recente sentenza della Cassazione.

La nota si sofferma sulla sentenza della Corte di Cassazione, sezione IV penale, 2 ottobre 2024 - 11 dicembre 2024, n. 45399, riguardante l’accertamento del nesso causale per le condotte omissive degli esercenti la professione sanitaria.

 

 

MEDICINA DELLE ASSICURAZIONI

Gibelli F., Ricci G., L’intelligenza artificiale generativa al servizio del consulente tecnico e del perito: opportunità e sfide.

L’intelligenza artificiale generativa, trainata dall’avvento di modelli linguistici avanzati come GPT-4 della società Open AI, sta conoscendo una rapida diffusione in numerosi ambiti professionali grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di informazioni e produrre contenuti complessi in tempi brevissimi. Questa tecnologia, sempre più sofisticata, sta trovando applicazione anche nel settore giudiziario, dove è in fase di sperimentazione in molti Paesi europei (tra cui l’Italia) per agevolare la gestione di controversie e alleggerire il carico di lavoro dei tribunali.

In particolare, i modelli linguistici di grandi dimensioni (Large Language Models - LLM) si profilano come strumenti potenzialmente molto utili nelle mani di periti e consulenti tecnici, che potrebbero avvalersene fruttuosamente per condurre più agevolmente alcune fasi dell’attività peritale, come l’analisi di imponenti moli di elementi documentali o la ricerca di fonti bibliografiche. I LLM, se utilizzati in modo appropriato, possono apportare significativi benefici all’attività del perito e del consulente, migliorando l’efficienza operativa del suo operato e consentendogli di focalizzare il suo tempo e le sue risorse intellettuali per lo studio e l’analisi degli aspetti prettamente tecnici. È tuttavia tutt’altro che peregrino ipotizzare che di tali strumenti possa essere fatto un uso distorto, per cui è essenziale che il loro impiego sia regolato da criteri operativi ed etico-deontologici ben definiti. Pur avendo un’anima normativa e formalistica, il diritto è intimamente legato all’interpretazione umana del contesto, dei valori sociali e delle peculiarità del caso concreto. Questo principio fondamentale richiede che l’uso dell’intelligenza artificiale rappresenti un mero complemento dell’attività consulenziale e peritale, e non vada a sostituire il giudizio critico umano, da un lato per garantire la qualità e attendibilità dell’attività tecnica demandata all’esperto e dall’altro per evitare che la rigidità algoritmica cristallizzi il diritto impedendone l’evoluzione. Nel presente contributo viene offerta una panoramica dell’impiego dei sistemi di IA generativa nel sistema giudiziario e vengono discusse le implicazioni dell’estensione di tale utilizzo nel contesto consulenziale e peritale medico-legale.

 

Rossi P., D’Antonio G., Broccoli L., L’evoluzione del sistema di valutazione medico-legale delle menomazioni visive, dalle leggi sociali alla numerificazione del danno alla salute.

La complessità valutativa delle menomazioni oculari è ben nota sin dagli albori delle scienze medico-legali. Gli autori ripercorrono oltre 100 anni di storia e dottrina medico-legale, analizzando il valore economico e biologico dell’occhio anche attraverso la comparazione di vari ambiti di tutela. Il senso della vista storicamente è stato, ed è tutt’ora, uno dei capisaldi dei riferimenti tabellari per la valutazione medicolegale del danno, sia questo alla capacità lavorativa o alla salute. Un’adeguata valutazione delle menomazioni visive, tuttavia, non può prescindere dal suo contesto socioeconomico, tecnologico e culturale, imponendo delle riflessioni circa l’adeguatezza degli attuali barèmes medico-legali.

 

 

OPINIONI A CONFRONTO

Il danno differenziale

 

Cisterna A., Il differenziale-incrementativo al vaglio della Cassazione: poche novità e molte conferme.

La metodologia per l’accertamento del danno differenziale-incrementativo (DDI) deve essere orientata dal criterio del giudizio controfattuale che regola la causalità giuridica per cui occorre stabilire se le menomazioni successive che compromettono l’integrità del già danneggiato (le forzose rinunce) siano o meno corrispondenti a quelle che si riscontrerebbero su un’ipotetica persona sana. Il criterio giudiziale della cd. personalizzazione quale canone adattativo del risarcimento e il tema dei “nuovi 100”.

 

Ronchi E., Valutazione medico legale, in responsabilità civile, secondo danno biologico permanente, differenziale-incrementativo: il sì ed il no.

In caso di persona non-integra nello stato anteriore, cui derivino conseguenze lesive causate da sinistro di attuale interesse, il medico legale deve decidere di volta in volta (nel rispetto di regole di giudizio indicate dalla S.C.) se valutare tecnicamente con metodologia del danno differenziale-incrementativo (DDI). Generalmente, vi si ricorre in presenza di attuali conseguenze che aggravino, in negativo sinergismo, preesistenze concorrenti. Queste (o addirittura identità d’organo), peraltro, non devono essere intese come una sorta di “lascia passare” per automatico accesso al DDI: infatti, in ogni caso deve essere operata la verifica controfattuale la quale può comportare esclusione del nesso causale e, pertanto, abbandono del metodo in discorso anche in caso di menomazioni concorrenti, non configurandosi aggravamento del danno attuale.

 

 

OSSERVATORIO NORMATIVO

 

Romano B., Osservazioni introduttive sull’articolato e sulla relazione della Commissione d’Ippolito.

Lo scritto introduce la riflessione sui lavori della Commissione d’Ippolito che torna ad occuparsi - a distanza di tredici anni dal decreto Balduzzi e di otto anni dalla legge Gelli-Bianco - della colpa medica

I lavori della Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica (Commissione d’Ippolito).

Relazione sull’articolato penale.

Relazione sull’articolato civile.

 

 

RECENSIONI

La responsabilità in Medicina. Dalla discussione del caso pratico alla regola. Una guida operativa completa della riforma Gelli-Bianco: la colpa civile e penale, il consenso informato, i procedimenti e i profili assicurativi, a cura di N. Todeschini, 3ª ed., Utet Giuridica, Milano, 2023 (Gibelli F.).

 

La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite, a cura di B.C. Han, 3ª ed., Einaudi, Torino, 2022 (Santovito D.).

 

La responsabilità sanitaria. Commento alla L. 8 marzo 2017, n. 24, 2ª ed., a cura di G. Alpa, Pacini Giuridica, Pisa, 2022 (Schirò D. M.).