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  Recensione  
28 Novembre 2020


E. Mezzetti, Diritto penale. Dottrina, casi e materiali, III ed., Zanichelli, 2020


A tre anni dalla precedente, la terza edizione del volume «Diritto penale. Dottrina, casi e materiali» del Professor Enrico Mezzetti risponde all’esigenza di dare conto del dinamismo legislativo, giurisprudenziale e dottrinale che, negli ultimi tempi, ha interessato in maniera significativa la parte generale del diritto penale.

Un aggiornamento, quello del luglio 2020, dunque imposto da un diritto penale post-moderno che, persi i caratteri del 'granito' (durevolezza e fissità sono stati, infatti, per lungo tempo comunemente riconosciuti come predicati indissolubili della parte generale), ha preso oggi ad assomigliare sempre più ad un ‘blocco di argilla’, come tale malleabile e capace di cambiare continuamente e sempre più rapidamente, tanto nella configurazione normativa, quanto – e soprattutto – nel suo concreto svolgersi nella realtà[1].

Il volume mette dunque ‘a sistema’, riportando nel quadro della teoria generale del reato, gli ultimi approdi di quelle forze tensive – culturali prima ancora che giuridiche – che si agitano attorno e dentro la materia penale e che sono il frutto della relazione dialettica (spesso conflittuale) tra evoluzione legislativa, diritto vivente e principi costituzionali.

Prima di offrire una panoramica di quelle che sono le principali novità che hanno interessato negli ultimi anni la parte generale del diritto penale, a cui l’ultima edizione del manuale riserva ampio spazio, è opportuno indugiare sulle caratteristiche fondanti dell’opera del Mezzetti, che si riassumono in alcune linee fondamentali.

Spiccano, infatti, la completezza della trattazione, la proporzione che l’Autore è riuscito a mantenere tra le varie sue parti e la chiarezza con cui anche le più complesse questioni dogmatiche vengono affrontate e ciò in piena consonanza con le esigenze di un equilibrato insegnamento didattico.

In questa cornice, emergono le note salienti del volume, che si identificano con un approccio scientifico casistico e per problemi (sul modello angloamericano dei «Cases and Materials»), con l'originalità del pensiero dell’Autore e con la sua capacità di recepire impostazioni ed orientamenti nuovi (od apparentemente nuovi), che vengono sottoposti ad un attento vaglio critico per poi essere inseriti nel più ampio contesto della riflessione dottrinale.

Quando ci si riferisce al carattere «casistico» del lavoro ed al procedere nell'analisi dei temi di parte generale «per problemi» si intende rimarcarne il taglio teorico-pratico che, muovendo da un inquadramento degli istituti – non privo di corposi approfondimenti dottrinali di cui si offrono i puntuali riferimenti in nota – ne illustra i tratti costitutivi avvalendosi del contributo della giurisprudenza e ripercorrendo il dialogo tra questa e la dottrina, nel chiaro obiettivo di valorizzazione della dimensione applicativa della norma.

La prospettiva seguìta dall’opera può dirsi, dunque, ispirata da una concezione dinamica dell’esperienza giuridico-penale: il diritto penale, anche nella sua parte generale, ha la propria trama nel disposto legislativo, ma diviene tessuto soltanto con il diritto vivente, che attualizza quel dato normativo al caso concreto, e della dottrina, che cerca, invece, di dare coerenza, sistematicità e chiarezza ai sempre più frequenti cambiamenti. L’approccio per problemi è, poi, efficacemente reso anche sul piano grafico, con un impatto visivo immediato sul testo. Ed infatti l’Autore, dopo aver ricostruito l’istituto di volta in volta in esame, individua e formula i “Quesiti” di primario interesse applicativo che da questo originano e con i quali la giurisprudenza si è dovuta confrontare, dando atto dei diversi orientamenti attraverso la riproposizione dei passaggi più significativi delle pronunzie più recenti ed autorevoli (così da metterne in luce il procedimento argomentativo) e la loro rubricazione, alla fine dei vari paragrafi, nella sezione “Materiali”.

Quando ci riferiamo, poi, all’originalità del pensiero del Mezzetti ed alla capacità di recepire impostazioni ed orientamenti nuovi, alludiamo al modo con cui l'Autore, e non soltanto nel Manuale, abbia fatto emergere le proprie innovative acquisizioni (si pensi, in proposito, anche ai lavori sui rapporti tra diritto penale nazionale e fonti comunitarie[2], sullo sviluppo della normazione penale in ambito internazionale e sovranazionale[3], sui limiti spaziali della legge penale[4], sull’interruzione del nesso causale[5], sulle esimenti, giustificanti e scusanti[6], sul dolo alternativo[7], sull’errore[8], sulla colpa per assunzione[9], sul concorso di persone e di reati[10], sul rapporto tra responsabilità individuali e collettive[11], sulle pene e misure di sicurezza[12], sulle misure di prevenzione ante delictum e patrimoniali – con particolare riguardo alle diverse forme di confisca –[13], sulla giustizia riparatoria e conciliativa[14]), nonché alla valutazione ragionata delle diverse opinioni dottrinali, con le quali l’Autore si pone in costante interlocuzione tanto che, data la centralità assegnatale nel testo, la Dottrina viene richiamata,  novando rispetto alla precedente edizione, anche nel titolo del volume.

La ricostruzione dogmatica di norme ed istituti, mai disgiunta dalla verifica applicativa ed empirica, rappresenta, infine, un modello didattico che potremmo definire “a fasi logiche” e che si rivela di particolare efficacia sia per gli studenti universitari che per i giuristi già formati.

Nella prima fase, infatti, l’Autore, seguendo un procedimento logico di tipo deduttivo, muove dal generale, ovvero la ricostruzione del principio o dei caratteri costitutivi del singolo istituto, per approdare al particolare e cioè alla problematizzazione casistica e agli orientamenti solutori del diritto vivente e della dottrina. Nella seconda fase, il movimento è inverso ed il ragionamento utilizzato è di tipo induttivo: le acquisizioni particolari vengono proiettate sull’istituto in generale, delineandone così volto e fisionomia attuale.

Tornando alle ragioni che hanno dato causa all’aggiornamento, il volume si occupa diffusamente delle novità che hanno interessato la parte generale del diritto penale.

Tra queste spiccano quelle in materia di legittima difesa domiciliare (l. n. 36/2019), di prescrizione del reato (l. n. 3/2019), di limitazione all'applicabilità della sospensione condizionale della pena per quei reati (violenza domestica e di genere) che suscitano un forte allarme sociale (l. n. 69/2019, c.d. “codice rosso”) e di preclusione alla declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto per quelli commessi in occasione di manifestazioni sportive (d.l. 53/2019, c.d. “decreto sicurezza bis”). Senza trascurare l’introduzione di nuove circostanze aggravanti comuni (art. 61, n. 11 sexies, septies e octies c.p.), l’inserimento dei reati tributari nel catalogo dei reati presupposto della responsabilità degli enti e l’estensione ad essi della c.d. confisca allargata (d.l. n. 124/2019, c.d. “decreto fiscale”) ed il rapporto tra concorso esterno in associazione di stampo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso (l. n. 43/2019).

Quanto alla giurisprudenza – a cui nel manuale, come detto, si dà grande risalto anche grazie all’impostazione grafica – si richiamano le pronunce della Suprema Corte in tema di mutamento d’indirizzo giurisprudenziale (c.d. overruling) e di interpretazione retroattiva sfavorevole in presenza di orientamenti contrastanti (Cass. pen., Sez. un., n. 8544/2019); di offensività in concreto nel caso di falso così evidente da risultare inidoneo a ingannare (Cass. pen., Sez. un., n. 35814/2019) e di coltivazione di stupefacenti di minime dimensioni e svolte  in forma domestica (Cass. pen., Sez. un., n. 12348/2019); di forza maggiore e suitas della condotta nel caso di omesso versamento dell'IVA (Cass. pen., Sez. III, n. 46684/2018); di criteri di distinzione tra condizione obiettiva di punibilità ed elemento costitutivo con riferimento alla dichiarazione di fallimento nei reati di bancarotta prefallimentare (Cass. pen., Sez. V, n. 2899/20189); di adempimento del dovere (Cass. pen., Sez. IV, n. 48757/2019); di legittima difesa e provocazione colposa (Cass. pen., Sez. I, n. 49125/2018); di grave disturbo della personalità e vizio di mente (Cass. pen., Sez. II, n. 188/2019); di distinzione tra dolo eventuale e colpa cosciente rispetto ad eventi lesivi connessi alla circolazione stradale (Cass. pen., Sez. IV, n. 14663/2018); di accertamento del grado della colpa (Cass. pen., Sez. IV, n. 15258/2020); di applicabilità della normativa sulla stampa e configurabilità della responsabilità ex art. 57 c.p. per il direttore della testata giornalistica telematica (Cass. pen., Sez. V, n. 1275/2018); di errore su norma extapenale che si traduce in un errore sul fatto (Cass. pen., Sez. IV, n. 38850/2019 e Cass. pen, Sez. IV, n. 38386/2019); di eccesso colposo nella legittima difesa (Cass. pen., Sez. IV, n. 24084/2018); di desistenza e recesso nel delitto tentato (Cass pen., Sez. II, n. 3884/2020); di univocità degli atti e di dolo nel delitto tentato (Cass. pen., Sez. II, n. 5486/2020 e Cass. pen., Sez. I, n. 2119/2019); di computo della sanzione nel reato continuato con pene etorogenee (Cass. pen., Sez. un., n. 40983/2018); di concorso esterno in associazione mafiosa (sentenza Contrada c. Italia e successiva Cass. pen., Sez. un., n. 5844/2020); di agevolazione dell'attività mafiosa (Cass. pen., Sez. un., n. 8545/2019), di esclusione dell’applicazione retroattiva dell’istituto della messa alla prova (Cass. pen., Sez. IV, n. 24086/2018); di requisiti e limiti della riabilitazione (Cass. pen., Sez. I, n. 7910/2020 e Cass. pen., Sez. III, n.37529/2019); di valutazione discrezionale circa la concessione del beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale (Cass. pen., Sez. III, n. 8784/2020 e Cass. pen., Sez. IV, n.18322/2019).

Ed, allo stesso modo, si mostra particolare attenzione per la giurisprudenza sovranazionale e per quella costituzionale. Di estremo interesse è la tematica dell’internalizzazione del sistema penale, dovuta al crescente ruolo della giurisprudenza europea a tutela dei diritti umani e alla dinamica delle sue possibili ricadute sul piano nazionale (come emerso, ad esempio, nei casi Contrada e Viola), nonché al rapporto tra diritto penale nazionale e fonti comunitarie alla luce del noto caso Taricco e sue successive evoluzioni (CGUE, C-105/14; CGUE, C-42/178; C. Cost., n. 24/2017; C. Cost.,  n.115/2018).

Quanto, poi, alla giurisprudenza della Corte costituzionale, si segnalano quelle pronunzie che hanno profondamente innovato il sistema penale, quali quella in tema di scelte di fine vita (C. Cost., n. 242/2019), con cui la Corte ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale della norma incriminatrice dell’aiuto al suicidio (art. 580 c.p.) confermando il carattere non più totalmente indisponibile del diritto alla vita oppure quella con cui è stata decretata la parziale incostituzionalità dell’art. 4-bis, co. 1, o.p. in tema di c.d. ergastolo ostativo (C. Cost., n. 253/2019), che ha reso soltanto relativa la presunzione di persistenza di legami del condannato con la criminalità organizzata ai fini dell'ottenimento dei permessi-premio anche in assenza di collaborazione con la giustizia o C. Cost., n. 222/2018, sull'incompatibilità tra pene accessorie fisse e principio di proporzione.

L’opera del Prof. Mezzetti può dirsi, dunque, di grande attualità e all’avanguardia non soltanto perché al passo con l'incessante dinamismo dell'ordinamento penale ma anche e soprattutto perché originale quanto a tecnica di analisi ed approccio didattico. E' un manuale che si propone non soltanto come strumento indispensabile per la preparazione di esami universitari e di concorsi post lauream ma anche come punto di riferimento per il penalista moderno e come momento di confronto dialettico e dialogico con la magistratura.

 

[1] F. Palazzo, F. Viganò, Diritto penale. Una conversazione, Bologna, 2018, pp. 7 ss.

[2] E. Mezzetti, La tutela penale degli interessi finanziari dell’Unione Europea. Sviluppi e discrasie nella legislazione penale degli Stati membri, Pubblicazioni dell’Istituto di Diritto Penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma – La Sapienza, Padova, 1994; Id, Gli “obblighi” comunitari di tutela penale in una recente pronuncia della Corte di Giustizia UE, in Giustizia amministrativa. Rivista di diritto pubblico, 2005, pp. 7 ss.; Id, voce La tutela penale dell’identità genetica, in Trattato di Biodiritto, dir. da Rodotà-Zatti, Il governo del corpo, a cura di Canestrari-Ferrando-Mazzoni-Rodotà-Zatti, T. I, Milano, 2011, pp. 309 ss.; Id, Quale giustizia penale per l’Europa? Il «Libro verde» sulla tutela penale degli interessi finanziari comunitari e sulla creazione di un pubblico ministero europeo, in Cass. pen., 2002, pp. 3953 ss.; Id, Le recenti politiche penali in materia di riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in Italia tra obblighi comunitari ed effettività delle misure di contrasto, in Itinerari di diritto penale dell’economia, a cura di Riccardo Borsari, Padova, 2018, pp. 383 ss.; Id, Una sentenza gravida di effetti in tema di prescrizione delle frodi IVA: fraintendimenti sul principio di assimilazione, in collaborazione con Marcello Sestieri, in Arch. pen., fasc. web 1/2016 sub Questioni aperte, pp. 9; Id, Ricognizione sui recenti sviluppi delle tecniche di contrasto delle frodi comunitarie, in Riv. trim. dir. pen. econ., 1998, pp. 127 ss.

[3] E. Mezzetti, voce Pulizia etnica, in “Diritti umani” - Dizionario alfabetico, a cura di M. Flores D’Arcais, Torino, 2007, pp. 4 ss.; Id, L’internazionalizzazione della legge penale, in La legge penale. Fonti, tempo, spazio, persone, di M. Ronco, E. Ambrosetti e E. Mezzetti, Bologna, 3a ed., 2016, pp. 159 ss.; Id, I crimini di genocidio, in La Corte Penale Internazionale. Organi-Competenza-Reati-Processo, coordinato da G. Lattanzi e V. Monetti, Milano, 2006, pp. 559 ss.; Id, Diritto penale internazionale, I. Casi e materiali, a cura di E. Mezzetti, Prefazione alla 2a ed., Torino, 2010, p. 126; Id, Diritto penale internazionale, II. Studi, a cura di E. Mezzetti, Prefazione alla 2a ed., Torino, 2010, p. 472; Id, Le cause di esclusione della responsabilità penale nello Statuto della Corte Internazionale Penale, in Riv. it. dir. proc. pen., 2000, pp. 237 ss.; Id, L’elemento soggettivo dei crimini internazionali, in La Corte Penale Internazionale. Organi-Competenza-Reati-Processo, coordinato da G. Lattanzi e V. Monetti, Milano, 2006, pp. 313 ss.; Id, Grounds for excluding criminal responsibility, in The International Criminal Court. Comments on the Draft Statute, edited by Flavia Lattanzi, Napoli, 1998, pp. 147 ss.; Id, Grounds for excluding criminal responsibility, in Essays on the Rome Statute of the International Criminal Court, vol. II, edited by F. Lattanzi-W. A. Schabas, Ripa di Fagnano Alto, 2004, pp. 142 ss.; Id, Traffici illeciti e cooperazione giudiziaria tra Italia e Albania. Una sintesi, in Atti del Convegno “Traffici illeciti e cooperazione giudiziaria italo-albanese”, Lecce, 26.4.2018, in Arch. pen., 2018, pp. 7 ss.

[4] E. Mezzetti, I limiti spaziali della legge penale, in La legge penale. Fonti, tempo, spazio, persone, di M. Ronco, E. Ambrosetti e E. Mezzetti, Bologna, 3a ed., 2016, pp. 385 ss.

[5] E. Mezzetti, Giurisprudenza “creativa” nell’accertamento del nesso causale per la morte del tossicodipendente, in Cass. pen., 2004, pp. 2835 ss.

[6] E. Mezzetti, Giustificanti e scusanti nello Schema di disegno di legge delega per un nuovo codice penale della Commissione “Pisapia”, in Cass. pen., 2008, pp. 418 ss.; Id, «Necessitas non habet legem»? Sui confini tra “impossibile” ed “inesigibile” nella struttura dello stato di necessità. Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di “Roma Tre”, Torino, 2000; Id, ‘La repressione armata’: l’anomalia italiana dell’uso legittimo delle armi, Atti del Convegno “La politica penale dell’ordine pubblico”, a cura di Stefano Fiore, in Annali dell’Università degli Studi del Molise, Dipartimento di Scienze giuridico-sociali e dell’amministrazione, vol. I, Napoli, 2004, pp. 119 ss.; Id, voce Stato di necessità, in Digesto delle Discipline Penalistiche, vol. XIII, Torino, 1997, pp. 670 ss.; Id, voce Uso legittimo delle armi, in Digesto delle Discipline Penalistiche, vol. XV, Torino, 1999, pp. 124 ss.

[7] E. Mezzetti, Dolo alternativo. Rigorismi giurisprudenziali in tema di accertamento dell’elemento psicologico del reato, in Studi in onore di Mario Romano, II, Napoli, 2011, pp. 1155 ss.

[8] E. Mezzetti, Divagazioni penalistiche sul c.d. “dolo colpito a mezza via dall’errore”, in Cass. pen., 2009, pp. 5001 ss.

[9] E. Mezzetti, Colpa per assunzione, in Scritti in memoria di Giuliano Marini, a cura di Vinciguerra e Dassano, Napoli, 2010, pp. 513 ss.

[10] E. Mezzetti, Il concorso (formale?) tra fattispecie associative, in Studi in onore di Franco Coppi, vol. I, Torino, 2011, pp. 227 ss.; Id, Momento consumativo, principio di specialità e problemi di analogia nel reato di omessa convocazione dell’assemblea da parte degli amministratori, in Riv. pen. econ., 1990, pp. 1 ss.

[11] E.M. Ambrosetti. E. Mezzetti, M. Ronco, Diritto penale dell’impresa, 4a ed., Bologna, Zanichelli, 2016; E. Mezzetti, L’enticidio: una categoria penalistica da ricostruire ed una conseguenza per l’azienda da evitare, in Diritto penale contemporaneo, 23 gennaio, 2018, pp. 133 ss.; Id, Spunti di riflessione su composizione e requisiti dell’Organismo di Vigilanza ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, in Corporate Criminal Liability and Compliance Programs, First Colloquium, ed. Fiorella-Stile, Napoli, 2012, pp. 421 ss.; Id, Reati contro il patrimonio, in Trattato di diritto penale, dir. da Grosso-Padovani-Pagliaro, Milano, 2013, pp. 732 ss.

[12] E. Mezzetti, Résumé di inizio millennio sulle politiche penali in tema di sicurezza, in Il patto per la legalità. Politiche di sicurezza e di integrazione, a cura di Andrea Castaldo, Atti del Convegno di Salerno del 6.11.2015, Milanofiori Assago, 2017, pp. 65 ss.; Id, Codice antimafia e codice della crisi e dell’insolvenza: la regolazione del traffico delle precedenze in cui la spunta sempre la confisca, in Arch. pen., fasc. 1, Gennaio-Aprile 2019, Attualità, pubbl. il 26.12.2018, pp. 15; Id, Gli eccessi del legislatore e l’irrilevanza autoreferenziale della dottrina penalistica, in Scritti in onore di Alessio Lanzi, a cura di Cadoppi, Padova, 2019, pp. 14 ss

[13] E. Mezzetti, Profitto e prezzo confiscabili e confisca per equivalente nei reati contro la Pubblica Amministrazione, in Diritto penale contemporaneo, 21.2.2014.

[14] E. Mezzetti, Prove tecniche del legislatore su una rivisitazione del rapporto autore/vittima in funzione riparatoria o conciliativa, in Cass. pen., 9/2016, pp. 3094 ss.