ISSN 2704-8098
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  Articolo  
28 Luglio 2023


Corruzione del parlamentare e mediazione onerosa nello specchio del chilling effect


Abstract. Il lavoro intende mettere in evidenza come, in relazione a talune peculiari fattispecie incriminatrici, un utilizzo ‘forte’ del principio di proporzionalità, nella sua dimensione di canone di politica-criminale che impone statuti normativi ed interpretativi ad alto coefficiente di tassatività, aiuti ad arginare il rischio di sovraestensioni applicative e a prevenire il conseguente effetto di ‘congelamento’ dell’esercizio di funzioni costituzionali cui è legata la promozione di diritti fondamentali (chilling effect). In questa prospettiva, viene affrontato il rapporto tra le ipotesi della corruzione del parlamentare e della mediazione onerosa nel traffico di influenze illecite e i diritti fondamentali sottesi alle funzioni istituzionali che esse intrecciano. La tutela del libero esercizio delle prerogative parlamentari, da un lato, e delle modalità dell’agire istituzionale dell’amministrazione, dall’altro, possono infatti subire compressioni eccessive in caso di consolidamento di paradigmi interpretativi che estendono oltremodo l’area operativa delle fattispecie esaminate, in un caso già ipotecate da deficit di determinatezza.

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Corruzione del parlamentare, esercizio libero della funzione legislativa e finanziamento della politica. – 2.1. La corruzione ‘propria’ del parlamentare. – 2.2. La corruzione per l’esercizio della funzione parlamentare. – 2.3. L’inadeguatezza dell’attuale assetto normativo e prospettive de iure condendo. – 3. Mediazione onerosa e agire informale della p.a. – 4. Conclusioni.

 

* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.