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16 Febbraio 2023


Caso Ruby ter: il comunicato del Tribunale di Milano a proposito della decisione di assoluzione


Pubblichiamo in allegato, per la rilevanza, la nota con cui il Presidente f.f. del Tribunale di Milano, dott. Fabio Roia, dà notizia – ai sensi della risoluzione del CSM in tema di “Linee guida per l’organizzazione degli uffici giudiziari ai fini di una corretta comunicazione istituzionale”, adottata con delibera dell'11 luglio 2018 – della decisione assunta ieri 15 febbraio 2023 dalla VII Sezione del Tribunale, in composizione collegiale, nel giudizio a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati (c.d. Ruby ter).

Oggetto principale del procedimento sono i delitti di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, contestati dall’accusa in relazione alle dichiarazioni rese da alcuni degli imputati nell’ambito dei processi c.d. Ruby 1 e Ruby 2. In attesa della motivazione della sentenza, dal comunicato qui pubblicato si evince che il motivo portante dell'assoluzione sarebbe da individuare nella circostanza per cui, in occasione di tali processi, i soggetti ora imputati di falsa testimonianza non avrebbero potuto essere sentiti come testimoni, emergendo già all'epoca indizi di reità a loro carica: ciò impedirebbe (ai sensi dell'art. 384 comma 2 c.p.) di riconoscere in capo a costoro la qualifica soggettiva richiesta dal delitto di cui all'art. 372 c.p. e, di conseguenza, non consentirebbe neppure di ritenere integrata la fattispecie ex art. 319-ter c.p.

Ricordiamo ai lettori che il fatto da cui ha tratto origine la complessa vicenda giudiziaria in cui si innesta anche il procedimento in questione è la telefonata con la quale Silvio Berlusconi – allora Presidente del Consiglio – nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 chiese il rilascio e l’affidamento alla consigliera regionale Nicole Minetti della minore Karima el Mahroug (più nota alle cronache come Ruby), poche ore prima arrestata per furto dalla Questura di Milano. Successivi accertamenti, relativi alla partecipazione di Ruby e di altre donne in occasione di alcune feste a sfondo sessuale presso la residenza di Berlusconi in Arcore, avevano portato alla contestazione nei confronti di quest’ultimo dei delitti di concussione e di prostituzione minorile. Su tali fatti si sono pronunciati dapprima il Tribunale di Milano, con sentenza di condanna, e quindi la Corte d’Appello di Milano, la quale ha invece assolto Berlusconi da entrambe le imputazioni, con decisione poi confermata dalla Cassazione. Le sentenze appena citate possono tutte consultarsi in Diritto penale contemporaneo, accompagnate – per quanto riguarda la sentenza di primo grado e di legittimità – dal commento del Prof. Gian Luigi Gatta.

(Francesco Lazzeri)