Mettiamo a disposizione dei lettori, per l’evidente interesse generale del tema e per le ricadute pratiche proprie dei singoli provvedimenti, i decreti con i quali i Presidenti dei Tribunali di Torino, Pavia, Milano, Roma, Napoli e Bari hanno attestato il “malfunzionamento” dei sistemi informatici destinati alla gestione telematica dei procedimenti di primo grado, per gran parte dei quali sarebbe altrimenti preclusa, per effetto del decreto ministeriale del 27 dicembre scorso (pubblicato qui), la formazione di atti e verbali in forma analogica.
Dalla lettura dei provvedimenti emerge un quadro insieme complessivo e analitico delle difficoltà e degli impedimenti riscontrati, fin dal 2 gennaio scorso, per la conduzione e la definizione in sede esclusivamente telematica delle procedure in questione. Allo scopo di evitare il blocco pressoché totale dei procedimenti penali, i Presidenti si sono avvalsi della facoltà loro riconosciuta dai commi 3 e 4 dell’art. 175-bis, i quali prevedono che, “nel caso di malfunzionamento del sistema […] accertato ed attestato dal dirigente dell'ufficio giudiziario, e comunicato con modalità tali da assicurare la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento”, “sino alla fine del malfunzionamento dei sistemi informatici, atti e documenti sono redatti in forma di documento analogico e depositati con modalità non telematiche, fermo quanto disposto dagli articoli 110, comma 4, e 111-ter, comma 3” (salva dunque la necessità di formare senza ritardo una copia digitale per l’inserimento nel fascicolo informatico).
Dal canto proprio la Direzione ministeriale per i sistemi informativi ha annunciato, dopo alcune circolari interlocutorie, interventi di modifica dell’applicativo APP.2, che dovrebbero consentire il superamento almeno parziale delle difficoltà denunciate
Aggiorneremo ovviamente i lettori sugli sviluppi della situazione.