Abstract. L’autore di questo articolo apprezza l’approccio generale seguito da Scoletta che, pur affermando che il concorso apparente di reati va valutato attraverso il principio di consunzione, sostiene comunque l’opportunità di utilizzare in certi casi anche altri criteri, come quello di specialità reciproca. Condivide inoltre l’affermazione della rilevanza costituzionale e nelle convenzioni europee del principio di ne bis in idem sostanziale, dissentendo invece sulla non attinenza della giurisprudenza europea al concetto sostanziale del divieto di bis in idem. L’autore dell’articolo ritiene che il criterio di specialità reciproca può essere un valido supporto soprattutto nelle ipotesi in cui il segmento di fatto tipico comune alle due fattispecie sia particolarmente pregnante dal punto di vista dell’offesa.
SOMMARIO: 1. L’approccio “sincretistico” di Marco Scoletta al problema del concorso apparente di reati. – 2. La rilevanza del principio di ne bis in idem sostanziale nel sistema costituzionale. – 3. Segue: … e in quello europeo – 4. A mio avviso, l’esigenza di fronteggiare l’impostazione della giurisprudenza al di là delle divergenze dottrinarie. – 5. Segue: l’utilità di un’analisi strutturale delle ipotesi di specialità reciproca in chiave di offensività.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.