Pubblichiamo di seguito, per l'interesse e il rilievo, il documento - consultabile anche in allegato - adottato all'unanimità dall'Associazione nazionale magistrati all'esito della assemblea straordinaria del 15 dicembre 2024, che ha approvato una mozione sulla riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati.
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L’Associazione nazionale magistrati esprime un giudizio fortemente negativo sulla riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario che non è una riforma della giustizia, che non sarà né più veloce né più giusta, ma una riforma della magistratura che produrrà solo effetti negativi per i cittadini.
Da questa riforma emerge un disegno di indebolimento delle garanzie e dei diritti dei cittadini.
La separazione delle carriere non risponde ad alcuna esigenza di miglioramento del servizio giustizia, ma determina l’isolamento del pubblico ministero, mortificandone la funzione di garanzia e abbandonandolo ad una logica securitaria, nonché ponendo le premesse per il concreto rischio del suo assoggettamento al potere esecutivo.
In definitiva, è una riforma che, stravolgendo l’attuale assetto costituzionale e l’equilibrio tra i poteri dello Stato, sottrae spazi di indipendenza alla magistratura, riducendo le garanzie e i diritti di libertà per i cittadini.
L’Assemblea generale dell’ANM delibera di avviare immediatamente una mobilitazione culturale e una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui pericoli di questa riforma, che, sia a livello centrale che locale, si articoleranno in diverse iniziative, tra le quali:
1. l’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma;
2. l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma;
3. lo svolgimento di iniziative comuni su tutto il territorio nazionale coinvolgendo istituzioni locali, avvocatura, scuole, università, esponenti della società civile;
4. una forma di protesta e di sensibilizzazione da organizzare in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025;
5. la creazione di luoghi di confronto e sinergia con le altre magistrature;
6. il rafforzamento di una strategia comunicativa innovativa ed efficace anche mediante il supporto di esperti della comunicazione;
7. il coinvolgimento delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura, anche per attivare eventuali procedure di infrazione;
8. l’indizione, in relazione all’iter parlamentare di discussione del DDL di riforma costituzionale, di una o più giornate di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della riforma.
L’assemblea invita la GEC a stanziare le risorse necessarie a realizzare le presenti iniziative.
Roma, 15 dicembre 2024
Approvato all’unanimità
L’Assemblea generale straordinaria