Dalle questioni sul libero arbitrio, al giudizio diagnostico
Abstract. Il concetto di volontà e le sue possibili accezioni sono tematiche alquanto dibattute nel diritto penale, sia in Italia, sia in altri Paesi, soprattutto grazie al contributo che gli strumenti di neuroscienza cognitiva riescono a fornire, in modo sempre più approfondito; da un lato, per meglio comprendere le possibili “gradazioni” dell’intenzionalità di un soggetto nell’autodeterminarsi rispetto ad una condotta criminosa, dall’altro, per “cucire” una perizia che sia il più possibile individualizzata. Come cambiano – se cambiano – il ruolo del giudice e quello del perito? Si propone, in particolare, l’analisi di una pronuncia del Tribunal Supremo spagnolo, sulle tematiche in oggetto.
SOMMARIO: 1. Libero arbitrio e pensieri filosofici. – 2. Da Aristotele al compatibilismo umanista. – 3. Gli approcci di altri Ordinamenti. – 3.1. Il caso spagnolo. – 4. La perizia quale strumento di approfondimento neuroscientifico. – 4.1. Una recente pronuncia sul ruolo della perizia. – 4.2. Giudizio diagnostico e giudizio di imputabilità. – 5. Conclusioni.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.