Abstract. Il legislatore italiano, nel nobile intento di rafforzare la tutela dell’eguaglianza e della dignità della persona umana, si è mosso lungo tre tappe fondamentali: la vecchia legge del 1975 contro l’odio e la discriminazione razziali, oggi confluita negli artt. 604 bis e 604 ter c.p., la recente legge n. 69 del 2019 (c.d. “codice rosso”) contro la violenza di genere e domestica, il disegno di legge contro le discriminazioni fondate sul sesso o sulla disabilità, attualmente in discussione al Senato (AS 2005). Si tratta di una impegnativa frontiera di tutela, certo meritoria, ma che ha prodotto un complesso normativo non solo caratterizzato da qualche tensione col vólto tradizionale del diritto penale ma soprattutto contrassegnato da qualche asistematicità.
SOMMARIO: 1. Il progressivo impegno del legislatore contro la discriminazione. – 2. Le vittime deboli: per “costituzione” o per discriminazione – 3. La tutela contro la discriminazione verso le regole. – 4. Delitti contro l’eguaglianza e delitti di genere: due sistemi interferenti. – 5. Le tensioni create dalla nuova frontiera di tutela.