ISSN 2704-8098
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  Articolo  
13 Giugno 2025


La “confisca allargata” tra istanze di ragionevolezza e «bruto predominio» sulla realtà


AbstractIl contributo esamina la recente questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Firenze in ordine all’estensione della confisca allargata ai fatti di lieve entità in materia di stupefacenti. L’analisi evidenzia come l’automatismo normativo sotteso alla misura rischi di degenerare in un “bruto predominio” sulla realtà, compromettendo i principi di ragionevolezza e proporzionalità. In tal modo, la misura si allontana dalla originaria funzione ripristinatoria per assumere una connotazione repressiva, volta a colpire indiscriminatamente anche fasce sociali marginali. Si propone, infine, un approccio più selettivo nella scelta dei reati-matrice, limitando l’applicazione della confisca ai soli reati effettivamente sintomatici di un illecito arricchimento, così da scongiurare profili di incostituzionalità.

SOMMARIO: 1. L’inarrestabile ascesa della “confisca allargata”. – 2. Una recente quaestio legitimitatis sull’estensione della misura ai fatti di lieve entità in materia di stupefacenti. – 3. Le ragioni a fondamento di un “chirurgico” distinguishing: l’irragionevolezza della presunzione di accumulazione illecita di ricchezza. – 4. Gli automatismi legislativi tra generalizzazioni defettibili e lacune assiologiche. – 5. Ragionevolezza della legge e «bruto predominio» sulla realtà.

 

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.