Abstract. L’Autore prende spunto da alcuni recenti interventi in tema di prescrizione per mettere in evidenza come ormai la prescrizione abbia cambiato volto: se in termini tradizionali essa costituiva un limite al potere punitivo operante anche quando il processo si era attivato, adesso viene concepita come un qualcosa di disfuzionale al potere punitivo che si è manifestato con l’attivazione del processo, con conseguente imprescrittibilità a seguito di sentenza di primo grado. Ma al mutamento del volto della prescrizione contribuisce anche chi, nel tentativo di recuperare una funzione garantista della prescrizione, la ancora comunque al processo e la vede come un limite al processo infinito, senza rendersi conto che legare la prescrizione al processo potrebbe addirittura portare a ritenere plausibile l’idea di rendere tutti i reati sostanzialmente imprescrittibili, limitando il potere punitivo solo se si attiva il processo.
SOMMARIO: 1. La svolta: dalla prescrizione sostanzialistico-garantista a quella processualistico-statalista. – 2. L’orientamento processualistico-statalista. – 2.1. L’orientamento processualistico-statalista puro, basato sulla imprescrittibilità sostanziale del reato. – 2.2. L’orientamento processualistico-statalista temperato. –2.2.1. La variante basata sull’imprescrittibilità processuale. – 2.2.2. La variante basata sulla prescrizione come limite al processo infinito. – 3. I limiti dell’orientamento processualistico-statalista. – 4. L’orientamento sostanzialistico-garantista. – 4.1. La variante generalpreventiva, apparentemente garantista. – 4.2. La variante personalistica. – 4.2.1. Gli strumenti di disciplina per tenere di conto dei tempi del processo. – 5. Un passo indietro: il logorio storico che ha subito la concezione sostanzialistico-garantista. – 6. Considerazioni conclusive.
* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.