Corte cost. ord. 21 maggio 2024 (dep. 13 giugno 2024), Pres. Barbera, red. Viganò
Abstract. Due le ragioni per segnalare l’ordinanza della Corte costituzionale n. 106/2024. Anzitutto, consente di provare a riforgiare l’istituto della querela e, più in generale, il diritto penale e la stessa penalità dalla prospettiva del personalismo costituzionalmente orientato: insomma, apre al tentativo di pensare alla penalità muovendo non solo dalle esigenze di tutela della società, ma anche da ciascuna persona sia essa autore o vittima. In secondo luogo, offre spunti per affrontare in una luce diversa il tema della valorizzazione della persona offesa dal reato, permettendo di distinguere tra una centralità nella giustizia penale propugnsata in modo del tutto strumentale dalla politica e dai massmedia con rischi enormi per le garanzie; e una valorizzazione attraverso le forme di giustizia diverse dalla giustizia punitiva, le uniche davvero capaci di rispondere alle autentiche esigenze di riconoscimento ed elaborazione del dolore esistenziale espresse dalla persona offesa.
SOMMARIO: 1. Un’ordinanza in apparenza scontata. – 2. Due affermazioni “dirompenti”: querela non più come eccezione, valorizzazione dell’offes ai beni concreti della persona. – 3. Verso unas rifondazione personalistica della querela: un nuovo modo di concepire l’oggettività giuridica. – 4. La querela in rapporto alle condotte riparatorie come alternative al carcere. – 5. La querela come espressione di una logica compensatoria/compositiva nei reati relazionali. – 6. Su alcune obiezioni al potenziamento della querela. Oltre l’idea di una privatizzazione del diritto penale. – 6.1. Oltre l’idea di un paradigma vittimario. – 6.2. Oltre l’idea di un attacco alle garanzie. – 7. Conclusioni: la centralità della persona per rifondare il diritto penale e forgiare una nuova penalità.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.