Fra ipotesi di non punibilità e strumenti di integrazione dei “binari” punitivi
Abstract. Pur non interessandosi direttamente della responsabilità degli enti, la recente riforma del sistema sanzionatorio tributario, per un verso, ripropone alcune costanti criticità e, per un altro, tenta di offrire nuove soluzioni dinnanzi a questioni annose. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’intento di valorizzare la particolare tenuità del fatto nei reati tributari fa rimanere attuale il problema della non comunicabilità alle società delle ipotesi di non punibilità. In merito al secondo profilo, invece, la nuova introduzione di uno strumento di integrazione fra i binari punitivi mira a superare i dubbi di compatibilità del sistema sanzionatorio con il ne bis in idem europeo. Tuttavia, l’ampiezza di quest’ultima previsione solleva diversi quesiti in ordine alla sua portata applicativa, nel dialogo fra sistemi, quello strettamente amministrativo e quello penal-collettivo, che presentano caratteri eterogenei.
SOMMARIO: 1. Introduzione. L’attuazione della c.d. delega fiscale sulla revisione del sistema sanzionatorio. – 2. Un nodo irrisolto: le vicende asimmetriche della punibilità tra persona fisica ed ente responsabile. – 3. Il ne bis in idem e il “doppio binario” sanzionatorio e procedimentale secondo la giurisprudenza europea: un quadro di sintesi. – 4. Le modifiche del “decreto fiscale” inerenti al coordinamento procedimentale. – 5. La fisionomia del “doppio binario” punitivo a carico degli enti prima della riforma. – 6. Il problema dell’idem factum fra imputazione oggettiva dell’illecito amministrativo e collocazione della colpa d’organizzazione nella teoria dell’illecito para-penale dell’ente. – 7. Analisi del nuovo art. 21-ter d.lgs. 74/2000: “nuove” soluzioni, nuovi problemi? – 7.1. Oggetto della compensazione: riguarda la sola sanzione pecuniaria o può riferirsi anche alle sanzioni interdittive? – 7.2 Il quomodo della compensazione delle sanzioni pecuniarie alla luce della commisurazione bifasica di cui all’art. 11 d.lgs. 231/2001. – 7.3. Il dichiarato teleologismo riduttivo e la commisurazione extraedittale. I limiti della riduzione: è possibile disapplicare la sanzione? – 7.4. L’individuazione della “parte eccedente”. – 8. Riflessioni autonome sugli enti di piccole dimensioni. – 9. Conclusioni.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.