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Abstract. Il contributo affronta il tema della responsabilità del professionista, quale concorrente extraneus, in fatti di bancarotta patrimoniale perpetrati dal proprio assistito. Dopo aver ripercorso, sul piano generale, gli snodi maggiormente significativi del dibattito dottrinale sulla responsabilità plurisoggettiva eventuale, lo scritto analizza la tendenza giurisprudenziale a inquadrare le condotte di consulenza tecnico-professionale - specie nei settori economici - nell’ambito del concorso morale, ponendo in evidenza i problemi dogmatici e le aporie epistemiche di tale opzione interpretativa. I limiti emersi nell’analisi critica del “diritto vivente” rappresentano infine l’abbrivio per delineare talune direttrici lungo le quali tracciare i confini minimi di un contegno penalmente rilevante del professionista, nell’ambito di una possibile pars construens maggiormente incline a valorizzare i profili soggettivi del contributo concorsuale.

SOMMARIO: 1. La responsabilità concorsuale del professionista nel quadro dei “white collar crimes”: una prima delimitazione del tema problematico - 2. Il nodo nevralgico della responsabilità plurisoggettiva eventuale: il concetto di contributo concorsuale tra causalità, agevolazione, compartecipazione materiale e morale – 3. Il formante giurisprudenziale italiano – 3.1. L’elemento ‘oggettivo’ del contributo del professionista – 3.1.1. L’origine della sovrapposizione tra concorso morale e materiale in giurisprudenza – 3.1.2. Quel che resta del contributo concorsuale – 3.2. Il profilo soggettivo del contributo del professionista – 4. Appunti per una pars construens: un’ipotesi programmatica di lavoro.

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.