ISSN 2704-8098
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01 Gennaio 2025


Record di suicidi ed eventi critici in carcere nel 2024: i dati nel report del Garante dei detenuti. Il Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: l'alto numero di suicidi "è indice di condizioni inammissibili"

77% di suicidi in sezioni a custodia chiusa e correlazione tra suicidi e sovraffollamento degli istituti



Il 2024 è stato l'anno record per numero di suicidi in carcere, da quando il dato viene rilevato nelle statistiche ministeriali (oltre 30 anni). Per la stampa sono stati 90 (l'ultimo, il 31 dicembre). Il dato ufficiale più aggiornato è di 83 al 20 dicembre. Alla fine dell'anno è stato superato il precedente record, di 84 suicidi, risalente al 2022. Dietro ai freddi numeri ci sono vite interrotte dietro a sbarre e muri di cinta, drammi individuali e familiari che colpiscono persone ristrette nella libertà personale dallo Stato, in esecuzione di provvedimenti dell'autorità giudiziaria. C'è allora una riflessione alla quale chi si occupa di giustizia penale, a vario titolo, non può sottrarsi. E' una riflessione che la nostra rivista intende promuovere e che è stata di recente oggetto, tra l'altro, di un comunicato congiunto dell'Associazione Italia dei Professori di Diritto Penale (AIPDP) e dell'Associazione tra gli Studiosi del processo Penale (ASPP), pure da noi pubblicato. Nel tradizionale messaggio di fine anno, Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come l'alto numero di suicidi in carcere "è indice di condizioni inammissibili", dovendo "il rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti", essere garantito "anche per chi si trova in carcere". 

Per contribuire a una riflessione informata sul problema, iniziamo allora l'anno nuovo pubblicando in allegato un recente report del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale nel quale sono riportati numerosi e interessanti dati sui fenomeni "critici" nelle nostre carceri. Nel rinviare alla lettura del documento, riportiamo di seguito riassuntivamente i dati (aggiornati al 20 dicembre 2024) che, tra i molti, ci sembrano più significativi.

 

  • 83 suicidi (603 negli ultimi 10 anni) + 20 morti per cause da accertare
  • 46% i suicidi di persone che si trovavano in custodia cautelare in carcere
  • 54% i suicidi nei primi sei mesi di detenzione
  • 54 gli istituti coinvolti in suicidi (il 28%)
  • Prime regioni per suicidi: Campania (11), Veneto (9), Lombardia (8), Toscana (8)
  • Il più giovane aveva 20 anni; il più anziano 74 anni.
  • 77% dei suicidi in sezioni a custodia chiusa
  • Dei 54 istituti in cui si sono verificati suicidi, 51 registrano un indice di sovraffollamento superiore a 100. La correlazione tra suicidi e condizioni di sovraffollamento (negata nei giorni scorsi dal Ministro Nordio in una intervista a Libero) è analizzata a pagina 20 del report: "Un’ultima, breve, nota riguarda l’impatto del sovraffollamento sull’andamento degli eventi critici. Secondo l’analisi comparativa riportata nella tabella – relativa agli eventi critici di maggiore rilievo, è ipotizzabile che all’aumentare del sovraffollamento si possa associare un incremento degli stessi, in particolare di quegli eventi critici che, più di altri, sono espressione del disagio detentivo, quali atti di aggressione, autolesionismo, suicidi, tentativi di suicidio, omicidio, manifestazione di protesta collettiva, aggressioni fisiche al personale di Polizia Penitenziaria e al personale amministrativo".
  • Modalità del suicidio prevalente: impiccamento
  • 2.035 tentati suicidi
  • 12.544 atti di autolesionismo
  • 5.532 atti di aggressione
  • 256 percosse riferite all’atto dell’arresto
  • 1.436 manifestazioni di protesta collettiva
  • 12.706 manifestazioni di protesta individuale
  • 7 rivolte