77% di suicidi in sezioni a custodia chiusa e correlazione tra suicidi e sovraffollamento degli istituti
Il 2024 è stato l'anno record per numero di suicidi in carcere, da quando il dato viene rilevato nelle statistiche ministeriali (oltre 30 anni). Per la stampa sono stati 90 (l'ultimo, il 31 dicembre). Il dato ufficiale più aggiornato è di 83 al 20 dicembre. Alla fine dell'anno è stato superato il precedente record, di 84 suicidi, risalente al 2022. Dietro ai freddi numeri ci sono vite interrotte dietro a sbarre e muri di cinta, drammi individuali e familiari che colpiscono persone ristrette nella libertà personale dallo Stato, in esecuzione di provvedimenti dell'autorità giudiziaria. C'è allora una riflessione alla quale chi si occupa di giustizia penale, a vario titolo, non può sottrarsi. E' una riflessione che la nostra rivista intende promuovere e che è stata di recente oggetto, tra l'altro, di un comunicato congiunto dell'Associazione Italia dei Professori di Diritto Penale (AIPDP) e dell'Associazione tra gli Studiosi del processo Penale (ASPP), pure da noi pubblicato. Nel tradizionale messaggio di fine anno, Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come l'alto numero di suicidi in carcere "è indice di condizioni inammissibili", dovendo "il rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti", essere garantito "anche per chi si trova in carcere".
Per contribuire a una riflessione informata sul problema, iniziamo allora l'anno nuovo pubblicando in allegato un recente report del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale nel quale sono riportati numerosi e interessanti dati sui fenomeni "critici" nelle nostre carceri. Nel rinviare alla lettura del documento, riportiamo di seguito riassuntivamente i dati (aggiornati al 20 dicembre 2024) che, tra i molti, ci sembrano più significativi.