Ci si può legittimamente chiedere cosa c’entra una divagazione sull’Edipo re di Sofocle con una Rivista dedicata agli studi di diritto penale. Onestamente, penso più di quanto si potrebbe immaginare. Certo, l’opera suscita in maniera diretta emozioni e commenti di ben altra natura che giuridica. Eppure, se si scandaglia nelle sue pieghe – e neanche troppo in profondità – con occhio di giurista, affiorano riflessioni che ben gli si possono attagliare. Viene allora spontaneo leggere l’opera attraverso la trama dell’investigazione, del processo e della condanna finale. Essa permette anche qualche collaterale, timida, incursione nel mondo giuridico antico, propizia a risalire – attraverso la vertigine dei millenni – alla attualità, facendoci consapevoli di dove veniamo, anche come penalisti.
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