Corte eur. dir. uomo, sentenza 7 novembre 2023, Lavorgna c. Italia, ric. 8436/21
Abstract. La condanna della Corte Edu del 7 novembre 2024 (caso Lavorgna c. Italia) per la violazione dell'art. 3 Cedu in relazione all'applicazione prolungata e sproporzionata della contenzione meccanica nei confronti di un paziente in TSO impone una riflessione sulla legittimità di una pratica ancora ampiamente diffusa all’interno dei luoghi di cura, ma priva di un fondamento normativo. Il contributo analizza la pronuncia esaminando i presupposti dell'impiego di strumenti coercitivi, ricostruendo il quadro normativo, anche alla luce delle garanzie costituzionali di cui agli artt. 13 e 32 Cost. Attraverso l’analisi del DDL n. 1179/2024, attualmente in corso di esame in commissione, si riflette sull’opportunità di introdurre una regolamentazione organica che, attraverso il rafforzamento delle garanzie giurisdizionali, assicuri la tutela effettiva dei diritti fondamentali della persona.
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Il caso. – 3. La pronuncia della Corte Edu nel caso Lavorgna – 3.1. Sviluppi interpretativi e nodi critici sulla necessità di applicazione della misura contenitiva. – 4. Il quadro normativo in materia di uso di strumenti di coercizione nei confronti del paziente psichiatrico. – 5. Quali garanzie costituzionali per i diritti del paziente meccanicamente contenuto? – 6. Contenzione meccanica e cause di giustificazione. – 7. Le pratiche di contenzione in Italia: criticità strutturali e prospettive di riforma. Considerazioni conclusive.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.



 Antonella Lanteri
						Antonella Lanteri