ISSN 2704-8098
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19 Ottobre 2021


Reati di falso e autocertificazione durante l'emergenza Covid-19: tra ricerca dell'effettività e simbolismo


Abstract. La gestione della crisi pandemica da Covid-19 si è contraddistinta per le forti limitazioni ai diritti e alle libertà dell’individuo, realizzate per mezzo delle cd. “fonti dell’emergenza” (decreti-legge, dpcm, ordinanze); tra le limitazioni in parola, particolarmente evidente è quella che ha inciso sulla libertà di circolazione, compressa da un vero e proprio “obbligo di permanenza domiciliare” teso al contenimento dei contagi. La rigidità di tale obbligo, presidiato da sanzioni sia amministrative che penali, ha dato adito a frequenti trasgressioni dello stesso. Lo dimostra senz’altro l’elevato numero di addebiti mossi nell’ultimo anno, comprensivo anche di denunce per i delitti codicistici di falso, le quali sono scaturite dai controlli effettuati dalle autorità di pubblica sicurezza in ordine alla veridicità delle dichiarazioni sottoscritte dai cittadini nei moduli di autocertificazione.

Un simile scenario, del tutto inedito, ha invero contribuito a rispolverare un dibattito sopito da tempo, quello concernente la configurabilità dei reati contro la pubblica fede commessi dal privato con riguardo allo strumento delle autocertificazioni. Muovendo da una rassegna di alcune recenti sentenze di merito, si cercherà dunque di evidenziarne tanto l’originalità delle soluzioni interpretative, quanto la continuità con i più consolidati orientamenti giurisprudenziali in materia. Inoltre, verrà proposta una breve riflessione sul ricorso al microcosmo punitivo dei reati di falso e, più in generale, dello ius criminale nell’attuale contesto, ove la ricerca dell’effettività, declinata secondo (nuove) rime emergenziali, ha finito per frustrare i “precetti pandemici”, al contrario volti a garantire una tutela forte dei numerosi beni in gioco.

SOMMARIO: 0. Introduzione. – 1. Dpcm e autocertificazioni nella “rivoluzionaria” pronuncia del Gip di Reggio Emilia: la questione rilevata “in via assorbente”. – 2. (Segue) …e i suoi riflessi sul delitto di falso ideologico. – 3. Autodichiarazioni false “tra fatti e intenzioni” nella pronuncia del Gip di Milano. – 4. Falso ideologico tra difetto di tipicità e diritto a mentire nella pronuncia del Gup di Milano. – 5. Ius criminale e (gestione della) emergenza Covid-19: cura o phàrmakon?

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.