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  Notizie  
26 Febbraio 2020


Ulteriori questioni di legittimità relative all'estensione dell'art. 4-bis ord. penit. ai delitti contro la p.a.: dopo la sentenza 32/2020, la Corte costituzionale restituisce gli atti ai giudici rimettenti

Ufficio stampa della Corte costituzionale, comunicato del 26 febbraio 2020



Diamo immediata notizia ai lettori, per la rilevanza, del comunicato stampa con cui la Corte costituzionale informa della decisione assunta all'esito della camera di consiglio odierna a proposito delle questioni relative alla ragionevolezza dell’inserimento di alcuni delitti contro la p.a. nel catalogo dei reati sottoposti al regime di cui all’art. 4-bis, co. 1 ord. penit.

Riportiamo di seguito il testo del comunicato:

«La Corte costituzionale ha esaminato oggi in camera di consiglio le questioni di legittimità sollevate sulla legge n. 3 del 2019 (cosiddetta Spazzacorrotti) dalla Corte d’appello di Caltanissetta, dalla Corte di cassazione e dalla Corte d’appello di Palermo. Secondo questi giudici, l’inserimento dei reati di peculato e induzione indebita nell’elenco dei reati cosiddetti “ostativi” - che precludono al condannato l’accesso a qualunque beneficio penitenziario in assenza di collaborazione con la giustizia – non sarebbe compatibile con i principi di ragionevolezza e della funzione rieducativa della pena previsti, rispettivamente, dagli articoli 3 e 27 della Costituzione.

In attesa del deposito dell’ordinanza, l’Ufficio Stampa fa sapere che al termine della discussione la Corte ha deliberato la restituzione degli atti ai giudici rimettenti affinché valutino se, ai fini della loro decisione, le censure sollevate siano ancora rilevanti alla luce della sentenza n. 32/2020 depositata oggi (si veda anche il relativo comunicato stampa), che ha dichiarato costituzionalmente illegittima l’applicazione retroattiva della legge n. 3/2019 ai reati commessi prima della sua entrata in vigore. In tutti e tre i casi esaminati, infatti, i reati sono stati commessi in data anteriore alla “Spazzacorrotti”».

In attesa della motivazione, per un quadro delle ordinanze di rimessione può leggersi la scheda di Beatrice Fragasso pubblicata in questa Rivista.

La sentenza citata nel comunicato (n. 32/2020) è già pubblicata in questa Rivista e può leggersi qui.

(Francesco Lazzeri)