ISSN 2704-8098
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  Articolo  
23 Aprile 2025


La legge Nordio tra vuoti di tutela, rischi di “panpenalismo internazionale” e occasioni perse di una nuova legalità amministrativa


AbstractIl contributo analizza le ragioni e le conseguenze della legge Nordio n. 114/2024, che ha abrogato il delitto di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e riscritto la disciplina del traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.). Vengono approfondite le radici del travaglio legislativo e applicativo che ha segnato entrambe le fattispecie, riconducibile alla persistente difficoltà del legislatore nel bilanciare esigenze tra loro confliggenti. Particolare attenzione è dedicata ai profili di possibile illegittimità costituzionale connessi a eventuali obblighi convenzionali, rispetto ai quali viene criticata l’idea di un vincolo implicito di non regressione penale (standstill), asseritamente desumibile dalle fonti internazionali. In conclusione, si rivendica la necessità di una scienza della legislazione penale capace di orientare e tradurre in soluzioni tecnicamente adeguate le scelte politiche, evitando squilibri e inaccettabili vuoti di tutela, ma anche derive simboliche che rischiano di compromettere i pilastri dello Stato di diritto, anche per effetto di un inedito – e non auspicabile – “panpenalismo sovranazionalista”.

SOMMARIO: 1. La riforma Nordio, il “cantiere permanente” e il convitato di pietra della scienza della legislazione penale. – 2. L’abuso d’ufficio: da norma di chiusura a fattispecie contestata. – 3. Legislatore “riduzionista” e giudice penale “espansionista”: cronaca di un conflitto risalente. – 4. Funzione manifesta e funzione latente dell’abuso d’ufficio. – 5. Dubbi di costituzionalità e supposti vincoli internazionali in tema di abuso d’ufficio. – 5.1. Il presunto dovere di non regressione (standstill) al cospetto della riserva di legge in materia penale. – 6. Prospettive dell’abuso d’ufficio. – 7. Il delitto di traffico di influenze illecite: un dilemma ancora irrisolto. – 8. Il traffico di influenze tra obblighi internazionali e legalità costituzionale. – 9. Cenni alla proposta di direttiva UE anticorruzione: l’importanza dell’armonizzazione europea e i costi del diritto penale. – 10. Epilogo: recuperare una legislazione penale rispettosa dei principi evitando un “panpenalismo sovranazionalista”.

 

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.